Lo staff medico della Lazio, rappresentata dal professor Rodia e dal dottor Angelo Ventura scenderanno in campo a Barcellona al fianco dell’Isokinetic e al gotha della riabilitazione ortopedica internazionale e dei medici e preparatori atletici dei principali 'top team' europei, dal Real Madrid al Bayern, da Lione al Barcellona, che proprio in questo 2018 celebra i 120 anni dalla fondazione del club.

Accade al XXVII Congresso Isokinetic, organizzato coi padroni di casa del Barcellona FC, dal titolo “Football Medicine Outcomes: are we winning?”, che sabato 2, domenica 3 e lunedì 4 giugno nella prestigiosa location del Camp Nou riunirà 220 relatori e circa 3.000 iscritti in arrivo da circa un centinaio di Paesi.

Il professor Fabio Rodia, coordinatore dello staff medico biancoceleste e consulente ortopedico, sabato 2 giugno porterà la sua esperienza con una relazione sugli infortuni ai muscoli adduttori durante la stagione calcistica.

LA PARTITA DELLA PREVENZIONE.

Questa partita non si gioca con un pallone tra i piedi, ma il suo esito incide pesantemente sui match che si disputano sul rettangolo verde. La giocano da anni medici, preparatori atletici e fisioterapisti di tutto il mondo: è la partita della prevenzione, della cura e della riabilitazione, laddove gli avversari da battere sono gli infortuni.

LO STUDIO DELLA UEFA. 

Uno studio della Uefa, che ha monitorato dal 2001 ad oggi 14.000 infortuni capitati a calciatori dei club d'élite del calcio europeo dimostra che, a fronte di apprezzabili progressi nel campo della prevenzione, della cura e della riabilitazione, il rischio totale di infortunio dei calciatori, monitorati, è rimasto sostanzialmente immutato.

I risultati di questo studio, che verranno presentati al Congresso, evidenziano anche che l'accresciuta frequenza di impegni agonistici e l'aumentata velocità e intensità del gioco disegnano, nei prossimi 15 anni, un trend di rischio infortuni in aumento: se le lesioni ai legamenti della caviglia sono diminuite del 31 per cento, le lesioni ai muscoli sono invece aumentate ed ogni squadra se ne può aspettare circa 15 all’anno. Numeri che potrebbero aumentare in futuro, considerando che crescono di un 4% annuo.

“Un grande momento di riflessione della comunità scientifica mondiale per analizzare le sfide vinte, quelle i cui risultati non sono ancora pienamente soddisfacenti e le tante partite in cui ancora cimentarsi” spiega Gian Maria D’Orsi, medico specialista in medicina fisica e riabilitazione e direttore di Isokinetic Roma, “in trent'anni abbiamo fatto passi avanti importanti, ma ci sono ancora molte domande a cui non abbiamo dato risposta e trend preoccupanti che dobbiamo prevenire”.

Dei tremila partecipanti il 40 per cento sono under 30, un onore e una responsabilità verso le generazioni future che vede ancora una volta rinsaldarsi la partnership e l’impegno comune di Isokinetic Medical Group e SS. Lazio.