A tre giorni dalle elezioni presidenziali, federali e locali, l'Istituto nazionale elettorale (Ine) del Messico ha rivolto un appello agli 89,1 milioni di aventi diritto a "votare in libertà", garantendo che "il loro voto sarà rispettato". In un comunicato diramato ieri dal plenum dei consiglieri dell'Ine si ribadisce che "l'appello è ad un voto libero, semplice, informato, senza pressioni né' condizionamenti esterni" che permetta di "ratificare il nostro impegno per la pace".

LA CONDANNA DEL CLIMA DI VIOLENZA
Da parte sua il presidente dell'organismo, Lorenzo Cordova, ha colto l'occasione per condannare nuovamente "il clima di violenza che si è sviluppato durante la campagna elettorale contro candidati e dirigenti politici". Al riguardo il direttore del Centro di informazione dell'Onu a Città del Messico, Giancarlo Summa, ha avvertito che la violenza politica ha raggiunto livelli mai visti prima, sottolineando che essa rappresenta una delle principali sfide al processo elettorale in atto nel Paese.

LOPEZ OBRADOR (MORENA) IN TESTA AI SONDAGGI
Da parte sua Liliana Caballero, della ong Elige, ha sintetizzato questo fenomeno assicurando che da settembre 2017 ad oggi sono registrati 123 casi di uccisioni di candidati, militanti di diversi partiti e funzionari politici. Per la successione al presidente Enrique Pena Nieto sono in lizza quattro candidati: il grande favorito Manuel Lopez Obrador, leader del movimento Morena, ampiamente in testa (52%) in tutti i sondaggi; Ricardo Anaya (27%), che guida una coalizione fra il Partito Azione nazionale (Pan, destra) e la sinistra del Partito della rivoluzione democratica (Prd); José Antonio Meade (19%) del Partito rivoluzionario istituzionale (Pri), e Jaime Rodriguez (3%), candidato indipendente.