Come previsto la spesa della Camera per il 2018 salirà di 18,8 milioni di euro (quasi il 2%), sia per le maggiori uscite connesse alla fine della XVII legislatura che per l'annullamento, dopo i ricorsi, dei tagli alle indennità dei dirigenti. Ma dal bilancio di previsione 2018-2020, che sarà votato tra pochi giorni dall'aula, emerge anche che nel quinquennio appena trascorso tutte le spese di funzionamento della Camera (escluse quelle previdenziali) hanno registrato una consistente riduzione.

Il risparmio più vistoso, confrontando il bilancio del 2012 (ultimo anno della XVI legislatura) con l'anno in corso, è quello nella spesa per beni e servizi, pari al 43,2 per cento. Un risultato dovuto principalmente alla disdetta anticipata, a partire dal 2015, dei cosiddetti "affitti d'oro", quelli dei palazzi Marini di proprietà dell'immobiliarista Sergio Scarpellini, che da soli costavano all'amministrazione 27 milioni l'anno. La spesa per il personale dipendente, sempre nello stesso periodo è scesa del 24,9 per cento, quella per il personale non dipendente del 20,7 per cento, mentre i trasferimenti in favore dei gruppi parlamentari fanno registrare un meno 14 per cento.

Inoltre il congelamento dell'indennità parlamentare e dei rimborsi spese, prorogato ogni anno a partire dal 2012, ha evitato aumenti per oltre 40 milioni annui. In tutto la spesa corrente è scesa del 23,4%, passando da oltre 699 milioni a quasi 536. Complessivamente invece, cioè calcolando anche gli oneri previdenziali, il risparmio è stato del 10,8% (da oltre un miliardo e 87 milioni a 969,294 milioni).

Non scenderà invece per il momento la spesa per le pensioni dei parlamentari, nonostante l'approvazione della delibera che ha cancellato i vitalizi. Il collegio dei questori ha infatti deciso di accantonare i 43 milioni di euro annui stimati come risparmi (a partire dal 2019) per affrontare eventuali ricorsi degli ex parlamentari, che si ritiene avverranno con "elevata probabilità" e il possibile annullamento della stessa delibera. Complessivamente quest'anno la Camera spenderà oltre 969,2 milioni di euro contro i 950,4 del 2017. Confermato invece che grazie agli altri risparmi già introdotti negli anni precedenti, quest'anno la Camera restituirà allo Stato 85 milioni di euro, la cifra più alta tra le restituzioni fin qui effettuate da Montecitorio.