Sono sedici i ricorsi contro la candidatura a presidente di Luiz Inacio Lula da Silva, l'ex presidente che sta scontando una condanna a 12 anni per corruzione e che, ciò nonostante, è largamente favorito in tutti i sondaggi di voto.

Lo ha reso noto il Tribunale Supremo Elettorale del Brasile, alla scadenza prevista per la mezzanotte di ieri. Lo stesso Tribunale dovrà ora pubblicare il testo di tutte le richieste a cui i responsabili del partito di Lula, il PT, dovranno fornire risposte esaurienti entro sette giorni per evitare la bocciatura.

Sette dei sedici ricorsi sono stati presentati da candidati rivali, tra cui Jair Bolsonaro, e da soggetti istituzionali come la stessa procuratrice generale del Tse Raquel Dodge e quasi tutti sono accomunati dall'appello alla cosiddetta "legge della scheda pulita", secondo cui una persona condannata in seconda istanza da un tribunale collegiale non può candidarsi.