Un’epidemia sottovalutata ma che può avere importanti ricadute sulla qualità della vita e un significativo impatto sui costi socio-sanitari. Sono le allergie che colpiscono ormai un italiano su 4. Patologie complesse e di diversa gravità che nella metà dei casi vengono curate male: il 50% degli allergici non riceve né diagnosi né terapia adeguata. A lanciare l’allarme è l’Aaiito (Associazione allergologi e immunologi italiani territoriali e ospedalieri), al convegno dal titolo «Allergico un italiano su quattro: un problema di salute pubblica dalle ampie ricadute sociali».

Solo di allergie respiratorie, asma e rinite allergica, soffrono il 20% degli italiani, circa 12 milioni. Quelle alimentari colpiscono il 3-4% degli adulti e il 10% di bambini e ragazzi. E poi ci sono quelle da veleno di imenotteri (apidi e vespidi), con 5 milioni di persone punte
da insetti annualmente: di queste, da 1 a 8 su 100 sviluppano reazioni allergiche. E infine le allergie da farmaci, che colpiscono il 7% della popolazione generale, ma oltre un paziente su 5 tra quelli in ospedale. A livello economico, i costi indotti dalle sole malattie respiratorie allergiche in Italia nel 2013 superavano i 7 miliardi di euro.

«Anche solo la raccolta degli episodi di cronaca nera di quest’estate, che ha riportato numerosi casi di anafilassi fatale per allergia alimentare, per punture da veleno di imenotteri e per asma – spiega Antonino Musarra, presidente Aaiito – ci dovrebbe chiarire come le allergie non siano rappresentate solo da un semplice raffreddore o un mal di pancia. Quando si parla di allergie, si intendono anche forme gravi. Si calcola che circa l’1% di tutti gli accessi ai Pronto Soccorso italiani sia dovuto ad anafilassi e causato principalmente da gravi reazioni allergiche generalizzate ad alimenti, punture da imenotteri e farmaci».

Nonostante il peso epidemiologico crescente delle patologie allergiche, si contano soltanto 13 strutture complesse (al di sotto dello standard minimo di 1 per ogni 2 milioni di abitanti). Su 180 medici specializzati in allergologia negli ultimi 5 anni, più del 50% non riesce a trovare lavoro nelle strutture specializzate. «Aaiito – aggiunge Musarra – ha proposto alla Società Italiana di Medicina Generale e a Federasma e Allergie Onlus di fare fronte comune, con l’obiettivo di aprire un confronto istituzionale con il ministero della Salute, per affrontare le criticità e le prospettive di sostenibilità dell’Ssn».

Diverse le proposte: una prevede di rendere gratuite le principali terapie in tutta Italia, riconoscendo la cronicità delle malattie allergiche e la natura salvavita ad esempio dell’immunoterapia specifica per veleno di imenotteri.

Elida Sergi