"Seguo quello che accade in Italia e penso che ci siano dei rigurgiti, dei movimenti che sembrano piccoli ma possono diventare grandi in situazioni di difficoltà. Questo mi rende triste e preoccupata". Lo ha detto oggi a Padova, incontrando gli studenti, Vera Vigevani Jarach, 90 anni, giornalista italiana emigrata in Argentina per fuggire alle leggi razziali, animatrice del movimento delle madri di Plaza de Mayo, dopo la scomparsa della figlia Franca nel 1976.

"REAGIRE CON I MEZZI DELLA DEMOCRAZIA"
Vigevani ha ricevuto, nell'occasione, il Sigillo della Città di Padova. "In Italia e nei paesi occupati c'è stata la Resistenza - ha ricordato - Ci sono tante possibilità di reagire con i mezzi che ci dà la democrazia, di unirsi e affrontare i problemi prima che diventino tragedie".

"MIA NON FU FUGA MA ESPATRIO"
Vera Vigevani Jarach ha ricordato la sua esperienza: "La mia non è stata una fuga ma un espatrio - ha spiegato - Noi non siamo fuggiti dall'Italia, noi amavamo l'Italia e non avevamo nessuna voglia di fuggire, è stato un espatrio molto doloroso. Oggi bisogna accogliere i migranti che fuggono dalla fame e dalla guerra nel miglior modo possibile, non chiudere le frontiere e pensare alla necessità di decolonizzare. Invece delle colonie bisogna cercare di aiutare quei paesi dove c'è tanta povertà a crescere e svilupparsi, perché allora non ci sarà tanta necessità di andarsene. E' sempre meglio restare nel proprio paese, non è mai facile migrare".