È una Calabria inedita quella che esce fuori dal racconto di un gruppo di scrittori venuti in Sud America per far crescere il premio letterario Caccuri, il sogno del riscatto di una terra senza tempo e senza storia. Giunta alla sua settimana edizione, questa rassegna culturale è nata alle pendici di un incantevole paesino della Sila ed è diventato in poco tempo un contest di rilevanza nazionale consolidatosi nel panorama culturale italiano frequentato ogni anno da giornalisti, storici, politici, scrittori, musicisti, attori e tanto altro.

La missione è chiara: il risveglio della Calabria deve partire dalla cultura come arma per sfatare tutti quei luoghi comuni che ruotano intorno a una delle periferie d’Europa dimenticate e da dove ancora oggi si continua a partire alla ricerca di un futuro migliore. Con il supporto e il patrocinio della Regione Calabria, un gruppo di autori calabresi sta affrontando in questi giorni il progetto "LetterEmigranti", un breve tour sudamericano per internazionalizzare il premio Caccuri attraverso accordi con istituzioni culturali e promuovendo sinergie letterarie con gli scrittori di origine italiana in questo continente partendo proprio dal rapporto con le comunità italiane.

IL VIDEO:

PRESENTAZIONE A MONTEVIDEO.

A Montevideo la presentazione è avvenuta lunedì sera in un evento realizzato in collaborazione con la locale Associazione Calabrese e il Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) attraverso il suo consigliere Renato Palermo.

Ettore Castagna, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Eugenio Marino e Olimpio Talarico hanno tutti un elemento in comune: il loro bisogno di scrivere è venuto (o è cresciuto) allontanandosi. Tutti infatti vivono da tanti anni lontano dai luoghi dove sono cresciuti ma nonostante le distanze hanno mantenuto quei posti al centro dell’orizzonte narrativo e creativo nei rispettivi generi letterari.

"Il premio Caccuri si è guadagnato grazie a un ottimo lavoro quotidiano sul campo una grande stima e oggi vuole superare i confini nazionali" ha spiegato a Gente d’Italia Eugenio Marino, ex responsabile degli italiani nel mondo per il Partito Democratico, che ha coordinato la presentazione a Montevideo. Due sono gli obiettivi di questo tour sudamericano che aspira ad aprire una collaborazione con "realtà molto vicine per cultura, sangue e tradizioni" al Belpaese.

La presentazione del premio Caccuri

"Siamo qui per sviluppare collaborazioni e scambi letterari sia con traduzioni di nuovi scrittori emergenti calabresi ma anche con scrittori italo-sudamericani da poter far conoscere in Italia. Siamo fiduciosi per le risposte positive che abbiamo ricevuto in questi giorni". Marino è autore di "Andarsene sognando. L’emigrazione nella canzone italiana", un saggio che affronta in modo originale il tema affrontato attraverso la musica: "L’emigrazione è la nostra epopea ma è stato un fenomeno rimosso, non raccontato come avrebbe meritato. La nostra è una diaspora enorme e continuativa nel tempo da oltre 150 anni, ancora oggi presente nonostante qualcuno pensi che ci sia un’emergenza immigrazione. Le canzoni, che appartengono praticamente a tutti i diversi generi, sono la migliore testimonianza della nostra grande storia di emigrazione".

Sono invece tutti romanzieri gli altri quattro autori presentati a Montevideo. Ettore Castagna con il suo "Tredici gol dalla bandierina" dà voce i sogni di un gruppo di ragazzi cresciuti tra gli anni settanta e ottanta quando il Catanzaro giocava in serie A. Le speranze di questi adolescenti vengono proiettati sul terreno di gioco e in particolare sui leggendari gol da calcio d’angolo di Massimo Palanca. È un romanzo molto sudamericano come è stato definito vista la tematica. "La nostalgia è pericolosa" ha avvertito Castagna.

"Uno scrittore deve essere aiutato dalla memoria e dalla verità ma non dalla nostalgia perché rischia di farci rivivere le cose come non sono andate". Uno degli interventi più appassionanti è stato quello di Gioacchino Criaco autore, tra le altre cose, del noir "Anime nere" diventato poi un film di grande successo. Nato ad Africo, un paesino arroccato sulle pendici dell’Aspromonte, Criaco capovolge gli stereotipi su una delle zone più disperate del territorio calabrese resa famosa dalle denunce di Corrado Stajano.

Un momento della presentazione del premio Caccuri

"Andando a ritroso nel tempo" -ha affermato lo scrittore- "ho trovato storie di lotte di gente che affrontava il destino per cambiarlo. Un popolo fiero che chiedeva diritti, lavoro e sanità a cui si rispose con il sangue. La realtà è che queste condizioni sono state generate dall’intervento dell’uomo. L’evoluzione storica e culturale millenaria è stata bruscamente interrotta e ci hanno inculcato un sentimento di subalternità. La Calabria ha patito per decenni la mancanza di un racconto".

Si è soffermato su questo punto anche Domenico Dara, autore di "Breve trattato sulle coincidenze" e "Appunti di meccanica celeste": "Noi ci sforziamo di raccontare una Calabria diversa rispetto a quanto è stato fatto in passato ad opera di altri. Lo facciamo con i nostri luoghi di infanzia e una particolarità che abbiamo è che spesso incrociamo storie di emigrazione. Questo è un tema ricorrente". Uno degli organizzatori del premio letterario calabrese è Olimpio Talarico che ha ambientato a Buenos Aires la sua ultima opera "Amori regalati".

Il libro parla di quattro amici che crescono insieme a Caccuri e "perdono la loro innocenza" quando scoprono un cadavere a cui seguono poi altre vicende. Una delle scene più significative del romanzo è una giornata nella capitale argentina in mezzo al traffico e al caos che si contraddice con la tranquillità del paesino silano. Per Talarico "tutti i posti del mondo hanno qualcosa interessante da raccontare. Questa è una microstoria che aveva bisogno di essere raccontata così come la nostra regione. Una narrazione reale e partecipativa che serve a costruire il futuro".

Matteo Forciniti