Alcuni dei portavoce dei gilet gialli sono attesi alle 14 dal primo ministro francese, Edouard Philippe, ma nessuna svolta nelle trattative sembra all'orizzonte. Philippe viene considerato il più ostile a una trattativa sulle richieste del movimento anti tasse sul carburante e questo suo atteggiamento sta provocando nelle ultime ore diversi malumori nella maggioranza. Intanto da Buenos Aires, dove è arrivato ieri sera per il G20, il presidente Emmanuel Macron ha escluso qualsiasi dietrofront sulle riforme, compreso l'aumento delle tasse sul carburante, principale richiesta dei gilet gialli. Nella maggioranza di governo, diversi esponenti si sono espressi nelle ultime ore per la necessità di aprire un dialogo con i gilet gialli, che raccolgono l'84% di opinioni positive dei francesi nei sondaggi. Macron ha spiegato pero' che, all'ascolto della "rabbia legittima, dell'impazienza e della sofferenza di una parte di popolazione che vuole vivere meglio più rapidamente", per farvi fronte intende "proseguire con maggior forza" sul cammino delle riforme. E, in ogni caso, "mai tornare indietro". Sembra scontata, quindi, una nuova manifestazione sugli Champs-Elysees dopo quella di sabato scorso, sfociata in guerriglia urbana. Per tentare di prevenire nuovi scontri, la prefettura ha vietato domani l'accesso alle auto sulla celebre avenue parigina, dove potranno circolare soltanto pedoni sottoposti a filtro di sicurezza. Molti negozi del prestigioso quartiere, dopo i danni subiti una settimana fa, hanno fatto ricorso a società di vigilanza private.