Mentre il ministro dell’Interno Salvini si esibisce sempre in divisa di questo o quel corpo e annuncia mirabolanti investimenti sulla sicurezza, il sindacato della Polizia (Silp/Cgil) guarda a quello che succede nelle caserme e nei reparti e denuncia il taglio nella legge di bilancio di due milioni di euro destinati proprio alla vestizione degli agenti.

Un paradosso comico senonché il problema riguarda la serenità minima di chi si occupa quotidianamente e sul campo della nostra sicurezza.

Ha ragione il prefetto Gabrielli quando dice che mancano 60.000 operatori alle forze di polizia a causa del mancato turn over e dei pensionamenti, come anche noi denunciamo da anni. Mancano però anche le divise: nell’ultima legge di bilancio sono stati infatti tagliati 2 milioni di euro che servivano per vestire i nuovi agenti in uscita dai corsi di formazione, a partire dai circa 1.200 ragazzi e ragazze che prenderanno servizio il prossimo 13 febbraio”.

Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil. “Ai ben forniti guardaroba di felpe e polo della polizia sfoggiati spesso da chi non appartiene alla nostra amministrazione – rileva Tissone – corrisponde oggi una mancanza di risorse per le divise dei nuovi agenti tanto che la nostra amministrazione si troverà costretta, nel 2019, a vestire poliziotti appena entrati in servizio sottraendo risorse (33 milioni di euro complessivamente a disposizione per il personale già in forza), a chi soffre già, da anni, di tali croniche carenze”.

La sicurezza – conclude il segretario del Silp – non si fa con i post su Facebook, ma con risorse reali per le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa. La legge di bilancio ha stanziato meno soldi delle precedenti manovre per il rinnovo del nostro contratto e per il riordino interno delle carriere, per non parlare degli equipaggiamenti e della vestizione del personale. Non ultima la questione delle assunzioni con il previsto ‘scorrimento’ della graduatoria del vecchio concorso per 1.148 allievi agenti che rischia di lasciare a casa migliaia di ragazzi. Questi sono i fatti, il resto è solo propaganda”.