La moda lo ha battezzato, il cinema 'santificato'. Il suo nome appare a lettere cubitali a Linate, dove il logo a forma di aquila campeggia sull'hangar, location scelta per presentare la primavera-estate 2019. Intramontabile come il suo stile, Giorgio Armani ha festeggiato ieri 85 anni. Dall'esordio come vetrinista in un grande magazzino a re indiscusso della moda italiana, di strada lo stilista ne ha fatta parecchia. Nato l'11 luglio 1934, origini piacentine, Armani si avvicina al mondo della moda a metà degli anni '60 con un incarico di vetrinista a 'La Rinascente'.

A scoprire il suo talento è Nino Cerruti che lo assume nella sua azienda, il Lanificio fratelli Cerruti. La prima collezione che porta il suo nome risale al 1975, anno in cui a Corso Venezia fonda l'azienda omonima insieme al compagno di vita Sergio Galeotti (morto prematuramente solo 10 anni dopo). Ma è negli Anni Ottanta che la sua carriera decolla a livello mondiale. Grazie anche agli abiti disegnati per 'American Gigolò' con protagonista Richard Gere e Lauren Hutton e poi alla copertina del 'Time' che nel 1982 consacra il suo 'Gorgeous style’.

Hollywood gli spalanca le porte. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. E non c'è star che non indossi un suo capo: da Michelle Pfeiffer a Martin Scorsese passando per Leonardo di Caprio, Sofia Loren e Cate Blanchett, da anni musa e ambasciatrice dello stilista. La sua giacca destrutturata, con lo stile rilassato e informale ha rivoluzionato i canoni tradizionali dell'eleganza diventando un capo iconico dell'immaginario armaniano: niente imbottiture e controfodere, re Giorgio sposta i bottoni e modifica le proporzioni tradizionali creando così l'emblema assoluto del suo stile.

I tagli nitidi e puliti, la palette (toni neutrali come il greige, una tonalità tra il grigio e il sabbia) l'onnipresenza di elementi orientali e il déco minimalista diventano presto la sua cifra stilistica. Imprenditore lungimirante, ambizioso, Armani nel corso degli anni si è aperto a fasce di mercato più ampie, realizzando linee young come Emporio Armani e Armani jeans. Nel 2005, invece, debutta nell'alta moda con Armani Privé. "Ognuno ha le proprie passioni e la mia è sempre stata il lavoro - ha detto di recente in un'intervista a 'Panorama' -. Gli ho dedicato consapevolmente tutte le mie energie: è la mia vita ed è diventato il mio tempo". Tempo prezioso si direbbe, visto che l'etichetta che porta il suo nome ha chiuso il 2017 con un fatturato di 2,3 milioni di euro e con un patrimonio netto di oltre 2 miliardi.