La bufera di inizio luglio ha inghiottito la spiaggia e cancellato lidi. L’arenile di Albenga ha perso dodici metri di lunghezza. Un disastro senza fine, avviato dalla grande mareggiata dello scorso ottobre. Diventa quindi inagibile lo spazio destinato ad accogliere concerti ed eventi. Salta di conseguenza l’appuntamento clou dell’estate al mare. Cancellato lo Jova Beach Party. Il concerto di Jovanotti, che prevede canzoni e balli dalle quattro del pomeriggio a mezzanotte. La spiaggia si è ristretta ancora di un metro in tre anni. Le mareggiate hanno mangiato dodici metri del litorale. Annullato l’appuntamento musicale – un evento di peso, atteso con curiosità e interesse – previsto per sabato 27 luglio.

Sull’arenile di Albenga, cittadina rivierasca nel Ponente Ligure, tutto era pronto per la cosiddetta fase uno. A quel punto, lo staff della Trident, l’agenzia che organizza l’evento, ha detto no. "Fermate tutto, è impossibile lavorare in queste condizioni". Impossibile garantire la sicurezza a più di ventimila persone in uno spazio molto più stretto rispetto a quello calcolato a novembre. Il mese del primo sopralluogo. La spiegazione in poche righe, concentrate sull’effetto "spiaggia ristretta". Il patron di Trident si è premurato di ringraziare l’amministrazione comunale "per l’impegno profuso in questi mesi".

Immediata però l’esplosione di polemiche quando la decisione diventa pubblica. La notizia stordisce il proprietario del lido sull’arenile. Violenta la reazione dialettica. Contestate le argomentazioni presentate dagli organizzatori dell’evento. "Non è vero che mancano così tanti metri di spiaggia, tantomeno dopo la mareggiata di cinque giorni fa". Emanuele Podestà, l’inviperito proprietario, si ritiene vittima di una clamorosa presa in giro. Secondo lui, la decisione di annullare il concerto della popolare rockstar italiana è pretestuosa. Anzi di più, immotivata. "Il problema è che molti hanno remato contro, non hanno creduto in questo evento. La verità è sola una: in Liguria è impossibile fare turismo". Alle spalle dell’arenile di Albenga c’è un campeggio. La spiaggia è attrezzata con gli ombrelloni e i lettini del Villaggio dei Fiori. In piena polemica, esplosa a livello forte, affiora un ripensamento. Una speranza, debole, ma vera. "In pochi giorni si può sistemare tutto".

Ma come, allora non vale la mancanza di sicurezza della location sull’arenile di Albenga? Intanto, la speranza muore bambina. Quasi subito. Mute comunque le ruspe ancora in spiaggia, deputate a completare i lavori prima dell’allestimento del palco.

Albenga è una delle tappe designate nel tour italiano dell’evento firmato Lorenzo Jovanotti Cherubuni. Cantautore, rapper e disc jockey, noto pacifista, l’artista romano è impegnato da sempre nel sociale. Un impegno manifesto nella sua produzione canora e musicale. Il tour non sembra assistito dalla necessaria fortuna. Partito con grande successo di pubblico, quarantamila spettatori presenti alla tappa di Barletta, ha incontrato e affrontato problemi sotto forma di polemiche, opposizioni, cancellazioni. Annullati i concerti previsti a Ladispoli, località laziale in provincia di Roma, e Vasto. Adesso Albenga. I lavori di allestimento non ancora conclusi quando è arrivato lo stop. Un colpo durissimo. Un danno stimato di due milioni, tra le disdette dei fan e il mancato arrivo di cento tecnici dello staff. Una botta al mento per la cittadina nel Ponente della Liguria, a sua volta impegnata in una stagione difficilissima. Mesi caratterizzati dal calcio dei turisti, dalle difficoltà dei collegamenti, e ora da questo inopinato danno d’immagine. Situazioni complesse, non ha mai assorbito la Liguria i danni derivanti dal crollo del ponte Morandi. L’evento Jovanotti doveva rappresentare il clou dell’estate.

"L’unica parola che viene in mente è disastro", è il commento a caldo del direttore provinciale degli albergatori, Carlo Scrivano. Il direttore è affranto. Sono previste disdette a tutti i livelli. Non sarà facile convincere i turisti a venire lo stesso nel Ponente Ligure. "Ma il problema è vasto e interessa l’intera Riviera". Sotto accusa è l’azione dell’uomo. Il problema presenta dimensione gigantesche. Riguarda gran parte del Paese, dalla Liguria alla Sardegna. Erosione, incuria, cemento. Ma ci voleva un concerto sulla spiaggia, annullato, per aprire gli occhi su un problema che interessa il 23% per delle coste italiane. Il sindaco di Albenga, di suo e a nome della cittadinanza, rappresenta l’amarezza per l’improvvisa cancellazione del concerto sulla spiaggia. "Abbiamo fatto tutto il possibile, ci abbiamo creduto fino alla fine. Purtroppo la decisione non è dipesa da noi". Ma la colpa non è attribuibile solo alla natura, quale e là non amica.

Nei disastri italiani piccoli e grandi l’uomo c’entra sempre. È il protagonista.