Venezia affogata da "lucrosa vendita di merci scadenti cui la città si è prostituita". Venezia divenuta anche per scelta di molti veneziani "paesello di avidi bottegai e arrembanti scafisti senza scrupoli e e speculatori del turismo di massa Venezia affogata da "avidità, inettitudine, ignoranza". Venezia affogata per via di "falde sfruttate, canali scavati, pessima amministrazione". Venezia "punto di incrocio" tra globale clima che cambia e locale decadenza civile.

Così scrive sul Corriere della Sera Antonio Scurati che a Venezia ha vissuto per anni. Venezia dunque affogata certo dal riscaldamento globale, dalla faglia adriatica. Ma anche se non soprattutto Venezia affogata secondo Scurati da quelli che ora Venezia manda sott’acqua. Se Scurati riassume anche una sola parte del vero, allora ci sono nella rappresentazione di questi giorni troppi che sono vittime ma non innocenti. La sequenza di onde di acqua alta è danno inferto a tutta la città, chiunque la abiti e vi lavori.

Ma chi ha scavato canali per fra transitare le grandi navi del turismo è innocente? E chi ha lasciato si scavasse? Turismo planetario da una parte, spopolamento di Venezia dall’altro (Scurati sottolinea: calo della popolazione in misura assimilabile alla decimazione da peste nera). E speculatori prima della chimica, poi del turismo di massa e poi profittatori del Mose. "Nessuno degli amministratori che in questi giorni ha sfilato in stivali di gomma tra e calli di Venezia sommersa può dirsi estraneo al suo saccheggio".

Nessuno degli amministratori scrive Scurati e porta ottimi argomenti perché si possa dire nessuno quasi dei suoi cittadini può dire di non essere stato complice. "Una catastrofe ambientale, culturale, civile, politica e demografica che non appartiene alla cronaca ma alla storia" così scrive Scurati che poi abbastanza ingenuamente e con la sola attenuante della disperazione pensa di lenire se non curare votando il referendum per l’autonomia amministrativa della città. Cosa ne sarà del referendum del primo dicembre nella città affogata difficile dire e in fondo è poca cosa. Cosa ne sarà della lettura di Scurati che assegna a molti che di Venezia vivono la responsabilità di averla affogata questo non è difficile dire: verrà respinta. Troppo vera per essere accettabile.

Riccardo Galli