L’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, in occasione delle celebrazioni per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, porta in scena, al Théâtre Le 4ème Art a Tunisi, 'La donna che disse no', a cura della La Compagnia Onirika del Sud per la regia di Pierpaolo Saraceno.

Liberamente tratto dalla storia di Franca Viola, lo spettacolo con al suo attivo più di duecentottanta repliche dal 2016 e vincitore di nove premi nazionali, racconta il primo vero rifiuto al matrimonio riparatore, divenuto il simbolo della crescita civile dell'Italia nel secondo dopoguerra e dell'emancipazione delle donne italiane.

All’epoca, siamo nel 1965, in Italia, secondo l’articolo 544 del codice penale, il crimine di stupro veniva considerato come non avvenuto se l’aggressore sposava la sua vittima. Grazie al rifiuto e al coraggio di Franca Viola, l’articolo 544 verrà abrogato nel 1981 e solo nel 1996 lo stupro sarà finalmente riconosciuto giuridicamente, in Italia, non solo come un crimine "contro la morale", ma anche come un crimine "contro la persona".

Lo spettacolo sarà preceduto da un incontro  all’Institut Supérieur des Sciences Humaines de Tunis, con gli studenti per parlare della figura di Franca Viola e delle conseguenze giuridiche della sua scelta di opporsi al matrimonio riparatore.