Una proposta di legge, quella nata da un’iniziativa del deputato di Italia viva Massimo Ungaro, che in pratica vuole l’istituzione di una Commissione parlamentare sull’emigrazione e sulla mobilità degli italiani nel mondo. "Parliamo di un’iniziativa congiunta, comunque non nuova – dice Ungaro -. Ma va rilanciata perché per noi è la risposta alla riforma istituzionale che vedrà la riduzione dei rappresentanti". Ieri, in una conferenza stampa indetta alla Camera dei deputati, senatori e deputati all’estero (14 per la precisione) di tutti gli schieramenti politici hanno spiegato i motivi che li hanno spinti a chiedere la nascita di questa Commissione.

Tra i promotori, Laura Garavini, senatrice di Italia viva alla Camera: "È necessario e opportuno la creazione di una Bicamerale alla luce della nuova riforma costituzionale che porterà a un calo dei parlamentari e che comprenderà anche quelli della circoscrizione estero (da 6 senatori si passerà a 4, da 12 deputati si passerà a 8, ndr)". C’è il rischio, insomma, che gli italiani all’estero possano avere ancor di più una minore attenzione da parte delle istituzioni. "La drastica riduzione dei parlamentari – la riflessione della Garavini – porterà a un vuoto democratico".

"Dobbiamo far sentire la voce di chi vive fuori qui a Roma e per questo credo fortemente a una Bicamerale che dovrà essere trasversale e non di parte", le parole del deputato della Lega eletto all’estero Simone Billi. Chiede velocità d’azione Angela Schirò, deputata del Pd eletta all’estero: "La Bicamerale deve essere una priorità e deve essere concretizzata entro il termine della legislatura, stiamo parlando di qualcosa di necessario perché io come italiana che vive all’estero non posso accettare di veder ridotto il mio diritto di cittadinanza. Siamo cittadini di serie A e dobbiamo essere rappresentati per bene. Bisogna avere più peso e più voce".

Per Francesca Alderisi, senatrice di FI, gli italiani sono sottorappresentati e sarebbe importante che il numero dei parlamentari eletti all’estero "fosse mantenuto inalterato" e quindi non abbassato come invece prevede la riforma del Conte Bis. "Ogni iniziativa che intraprendiamo va sprecata se si fa solo ed esclusivamente per l'estero, si fa per sensibilizzare gli italiani qui a Roma", il commento di Francesca La Marca, deputata del Pd eletta all’estero. "Non siamo i sindacalisti degli italiani all’estero – il pensiero di Alessandro Fusacchia, deputato del Gruppo Misto – e purtroppo degli italiani all’estero si ha ancora una visione folcloristica. Invece gli italiani all’estero sono la carne viva del Paese".

"Avere una bicamerale per gli italiani all'estero permetterebbe di lavorare più sistematicamente, rischioso avere appena 4 senatori", il pensiero di Elisa Siragusa del M5S. La prossima tappa? L’iniziativa sarà sottoposta ai presidenti delle Camere, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati con l’obiettivo che questo nuovo organismo parlamentare possa nascere entro il 2023. "Se saremo di meno dovremo allora contare di più", la chiosa finale di Ungaro.