La sopravvivenza alla minaccia nucleare potrebbe diventare un business. Di fatto è quello che sta tentando di fare dal 2008 Larry Hall, un ex appaltatore governativo, costruttore immobiliare e prepper.

I prepper, o survivalisti, sono coloro i quali si stanno già attivando con la costruzione di rifugi ed espedienti vari ad eventuali crisi apocalittiche mondiali. Un mercato misterioso, forse dovuto al fatto che non tutti sono interessati a muoversi con così tanto, speriamo, anticipo su un eventuale giorno del giudizio. Larry Hall è andato decisamente oltre, acquistando dal governo un rifugio sotterrato a 60 metri di profondità nel Kansas, costruito durante la guerra fredda per custodire un missile balistico con un carico nucleare cento volte più potente della bomba che rase al suolo Nagasaki. Circa 20 milioni di dollari per acquistare quello che è un vero e proprio palazzo e dotarlo (e qui sta l’idea geniale) di tutti i possibili comfort extralusso.

Il suo nome è Survival Condo. Una piscina, una biblioteca, una parete da arrampicata, una sala giochi, un poligono di tiro, un bar, un cinema e ben sette piani di spazio abitativo privato. Appartamenti dal design moderno che costano tra il milione e mezzo di dollari e i quattro milioni e mezzo, da versare esclusivamente in contanti. Una buona idea che diventa un’ottima idea se si pensa che 55 famiglie hanno già acquistato il proprio posto su questa lussuosissima barca di salvataggio. I residenti sono comprensibilmente cauti nel condividere la propria identità ma, come scrive The Guardian, sappiamo esserci magnati del settore immobiliare, un imprenditore finanziario e due medici. Uno degli inquilini ha deciso di filmare ininterrottamente il panorama dalla finestra del suo loft nel centro di Manhattan, in modo tale che venisse riproposto sugli schermi ultra HD che sono stati installati nel palazzo bunker al posto delle finestre.

C’è ancora posto per una ventina di persone che, secondo Hall, potranno vivere in quella tana ultramoderna per circa cinque anni, sperando che l’instabilità ambientale, politica o sociale, nel frattempo si sia esaurita.