Ufficiale: la partitissima scudetto Juventus-Inter, in programma domenica sera a Torino, si giocherà a porte chiuse. "Se non intervengono nuovi provvedimenti che superino il decreto del governo, Juve-Inter sarà giocata a porte chiuse come prevede quel decreto", ha spiegato Claudio Palomba, prefetto di Torino, al termine di un incontro con prefetti, presidenti delle Province e della Regione. Giocheranno senza pubblico anche Udinese-Fiorentina (sabato) e domenica Milan-Genoa, Parma-Spal e Sassuolo-Brescia. Lo ha comunicato ufficialmente la Lega di serie A stasera con un comunicato, rifacendosi appunto al decreto governativo del 25 febbraio. Ma ci sono state molte pressioni nei confronti del governo per riportare gli spettatori negli stadi. Ieri sera circa 3000 tifosi della Juventus hanno potuto andare in Francia ad assistere alla gara della loro squadra con il Lione, ma domenica non potranno vedere Juventus-Inter a casa loro, a Torino. Un paradosso che ha suscitato fortissime polemiche. La preoccupazione dell'immagine offerta agli oltre 200 Paesi collegati in tv da tutto il mondo, oltre al danno per i tifosi di entrambe le squadre. E niente tv in chiaro, la partita si vedrà solo su Sky: il contratto della Lega Calcio infatti consente le trasmissioni del campionato solo in pay. Ci vorrebbe un decreto del governo per cambiare idea ma è poco probabile. C'è stato anche un forte contrasto (politico): la Regione Piemonte ha vietato le gare solo sino a sabato 29 febbraio e non sino a domenica 1 marzo come previsto dal decreto governativo. Ma il prefetto di Torino non poteva certo mettersi contro il governo, che rappresenta, e quindi ha ribadito lo stop sino a domenica sera. Lunedì Samp-Verona si giocherà invece a porte aperte. Caos totale quindi per un paio di giorni. La Lega ha seguito la vicenda con il presidente Paolo Dal Pino collegato dagli Stati Uniti e con l'ad Luigi De Siervo rimasto apposta in Italia. ''E' una situazione sicuramente surreale, il pubblico è una componente fondamentale del calcio, senza pubblico si sminuiscono le emozioni. Ma c'è un decreto legge molto chiaro che vale fino a domenica a mezzanotte, il giocare a porte chiuse è una cosa forzata ma la tutela dei cittadini va salvaguardata. Accettiamo seppur a malincuore queste decisioni'': ha spiegato l'ad dell'Inter e consigliere federale, Beppe Marotta, a Sky in occasione della della sfida contro il Ludogorets a San Siro che si tiene stasera a porte chiuse (e senza stampa). Il ministro Spadafora ha assicurato che dal 2 marzo la morsa nei confronti del mondo dello sport si dovrebbe allentare. Probabile che la prossima settimana anche le gare di Coppa Italia si possano disputare con il pubblico sugli spalti.