I freddi numeri aggiornati a ieri dicono che i malati in Italia di Coronavirus sono 3.089 (totali a cui vanno sottratte le vittime e i guariti), il che significa 443 in più rispetto a martedì: 1.344 sono ricoverati con sintomi e 295 in terapia intensiva. Aumenta anche il numero dei decessi che arriva a quota 107 (i morti sono stati 17 in Lombardia, 5 in Emilia Romagna, 3 nel Veneto, 2 nelle Marche, uno in Puglia) Ma il dato rilevante è quello dei guariti: rispetto a martedì sono aumentati di 116, con un incremento pari al 72,5%, passando dai 160 di ieri ai 276 di oggi. Il tasso di mortalità, conti alla mano, è del 3,47%. Per quel che riguarda la diffusione geografica del Coronavirus, la Protezione civile ha fatto sapere che in Lombardia i casi sono 1497, in Veneto 360, in Emilia 516, in Liguria 21, in Piemonte 82, nel Lazio 27, in Friuli 18, in Sicilia 16, in Campania 31 casi, 80 nelle Marche, in Toscana 37 casi, 882 in Piemonte, 9 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 a Trento, 3 in Molise, 7 in Umbria, in Sardegna 2 e uno in Basilicata, a Bolzano e in Calabria.
Angelo Borrelli, commissario straordinario per l'emergenza, ha spiegato ieri, nel corso dell'oramai fissa conferenza stampa delle ore 18, che "le decisioni che saranno prese dal governo saranno le più appropriate. Dovremo abituarci anche ad avere eventuali misure nuove e diverse rispetto a quelle pregresse, tutto dipende dalla situazione in cui ci troviamo".
Borrelli ha poi fatto un appello alle persone più fragili e che potrebbero subire danni più seri se contagiati dal Coronavirus: "In questa situazione a chi ha una certa patologia e a chi ha un’età adulta consigliamo di contenere al massimo le uscite e le occasioni di contatto, di evitare i luoghi affollati o le persone che possono essere sintomatiche, anche al Centro-Sud".
Colui che è anche capo della Protezione civile ha anche detto di essere d’accordo con le misure adottate dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte: "Credo che si debba apprezzare questa scelta del governo che ha messo al centro delle proprie decisioni l'integrità della vita umana e non altri interessi come l'attività economica e produttiva o la vita normale che si potrebbe continuare a fare". Ma Borrelli come vede il domani? "Io lo vedo con fiducia, le istituzioni stanno facendo tutto quello che c’è da fare e noi dovremmo adottare un po’ di norme di precauzione, poi sono una persona molto credente, credo che qualcuno ci preservi anche da lassù". E poi il dato confortante è che anche oggi i sistemi sanitari regionali hanno garantito tutta l'assistenza di cui c'era bisogno".