"Una di notte, c’è il coprifuoco, pensare che all’inizio sembrava quasi un gioco". Ecco il blues di Edoardo Bennato per l’emergenza coronavirus. Il cantautore napoletano con il suo inconfondibile sound e la sua ironia di sempre fa un appello carico di senso civile e riarrangia da casa la sua canzone "Bravi ragazzi" dall’album del 1974 "I buoni e i cattivi". Bennato incalza: "Fate i bravi ragazzi".

"Ora non c’è più tempo per pensare, tutti chiusi dentro ad aspettare. Ognuno ha avuto le sue razioni, poveri e ricchi, cattivi e buoni. Ognuno ha fatto le sue preghiere, ora si tratta solo di aspettare. Bravi su! bravi ragazzi, ma non è il caso di agitarsi. Bravi su, fate i bravi ragazzi, vedrete poi che sistemeremo tutto".

La canzone, di quasi mezzo secolo fa, voce, chitarra e armonica, sembra essere stata scritta oggi per l’epidemia globale, appare come una profezia. "Per fronteggiare la situazione - canta Bennato - c’è stato un programma alla televisione, hanno parlato tutti gli avvocati, di tutte le bandiere, di tutti i partiti. Ed è stato davvero commovente, vedere tutti i grandi sacrificare le proprie idee in nome della gente. Poi hanno dato severe istruzioni, di stare calmi, di stare buoni. Buoni su! buoni ragazzi, ma non è il caso di agitarsi. Bravi su, fate i bravi ragazzi, vedrete che poi, poi sistemeremo tutto".