Destra ribelle, destra che con i suoi giornali, editorialisti, titoli a tutta pagina e campagne d’opinione invita, anzi pressa, anzi sospinge, anzi spinge alla ribellione. Ecco i titoli freschi di giornata, inequivocabili: "Fine pena mai", "La gente si ribella", "Pazienza finita". È chiaro, voluto, esplicito, rivendicato ed orgoglioso l’appoggio del pensiero della destra (almeno quella giornalistico-politica) alla disobbedienza. Disobbedienza alla disposizione dello stare in casa. Disobbedienza in nome della voglia di andare a lavorare, questa la veste più paludata. Ma l’appoggio è anche alla disobbedienza minima e individuale e pure di gruppo di chi è stufo, stanco e francamente, come sempre si dice da quelle parti, se ne frega. Quindi pazienza finita come volontà popolare acclarata e volontà popolare del tutti uscire per andare… Per andare in primo luogo a sbatterla in faccia al governo. Al governo?

È singolare questo paese ed è singolare questa destra di tv e quotidiani (Salvini e Meloni in prima persona restano dietro, i loro arditi vanno avanti da soli e non è escluso agiscano senza alcuna autorizzazione dal quartier generale). Singolare è l’invito alla rivolta, alla disobbedienza da parte degli opinion maker (insomma…) della destra. Rivolta contro chi? La stampa e la comunicazione della destra intercettano, annusano un odore, un feromone loro caro e familiare che certo c’è nella pubblica opinione: il feromone del faccio come mi pare e conviene e …a quel posto al governo, alla autorità e alla regola. Feromone di massa, non di maggioranza. Feromone di gente, non di popolo. La comunicazione e il pensiero della destra annusano, riconoscono e vanno in estasi al riconoscimento del feromone che eccita la famiglia della destra. E fin qui…

Ma singolare assai (anzi no, in questo singolare paese è normale) la coazione a ripetere, ottusa e stolida. La rivolta e la disobbedienza cui la comunicazione della destra chiama è sempre e solo e comunque contro il governo. Governo che chiude non solo sbaglia, imprigiona e tortura. Governo che apre non solo sbaglia, uccide e manda allo sbaraglio. Comunque il problema, il male, il nemico numero uno è il governo, la sua pericolosità è per i giornali della destra infinitamente superiore e più letale del coronavirus. Succede così una cosa singolare e normale assai in questo paese dove l’opinione pubblica si orienta e cerca categorie, mappe e bussole solo e soltanto di marca ultra: la destra invita alla rivolta contro…coronavirus! La lagna iraconda delle tirate e titoli in nome del Basta è di fatto diretta al virus. La destra giornalistica vivamente protesta e si indigna perché c’è il virus.

Questo in verità lo fanno anche giornali e opinion maker (insomma…) della sinistra. Forte è l’indignazione abbastanza e sostanzialmente manettara a sinistra perché… c’è il virus. Destra e sinistra, in fondo siamo il paese che ha processato chi non ha previsto i terremoti e neanche un buffetto a Pretori e Dottori che accettavano di infondere in umane vene la poltiglia chiamata Stamina… Manderemo a processo anche chi non ci ha garantito immortalità da coronavirus. Ma la destra ha una ossessione, figlia unica di madre vedova: il governo sempre infame. Viene il sospetto tale indirizzo ossessivo-compulsivo nasca e derivi da una mono dimensionalità operativa e intellettuale (il non saper pensare e fare due cose insieme).

Comunque una cosa è certa: la destra in stampa e in tv che oggi invita alla disobbedienza e alla rivolta contro il governo infame che ci tiene in casa, domani imputerà al governo tutti i morti dal giorni della fine decretata del tutti a casa e chiamerà allo sdegno e rivolta contro il governo assassino che ci avrà mandato a mani nude contro il virus. La stolidità dei neuroni non è virtù che una volta acquisita passi, la lagna feroce come sentimento guida non è acqua che scorre, ristagna, diventa immobile pozza.

RICCARDO GALLI