Un duro monito quello lanciato ieri da Papa Francesco nel corso dell’omelia domenicale. Che è partito, ovviamente, dall’emergenza legata al Coronavirus. Parole contro l’egocentrismo che altro non fa che peggiorare i rapporti tra le persone: "Il rischio – le parole del Pontefice - è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell'egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso". Frasi nude, crude, pronunciate proprio nella domenica della Divina Misericordia che, ha ricordato il Santo Padre, "non abbandona chi rimane indietro. Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro". E poi ancora: "Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi". La ricetta? "Non pensiamo solo ai nostri interessi, agli interessi di parte. Cogliamo questa prova come un'opportunità per preparare il domani di tutti, senza scartare nessuno".