Il Brasile ha adottato una strategia molto soft nella lotta al coronavirus ed oggi si trova ad essere un caso unico al mondo. Dopo due mesi di pandemia infatti, il Paese non ha ottenuto ancora nessun risultato e continua ad avere un tasso di mortalità altissimo. L’Imperial College di Londra, stima infatti che il Brasile è l’unico Paese al mondo rimasto su un tasso di contagio R0 intorno a 2. E l’università di Washington prevede che di questo passo, ci sarà un aumento della curva dei decessi che porterà il bilancio delle vittime a 88.305 entro il mese di agosto.

La strategia dell’agire poco decisa dal presidente negazionista Bolsonaro non ha portato insomma a nessun risultato: solo nella giornata di ieri, mercoledì 13 maggio, sono stati registrati 11.555 casi e 75 vittime. I numeri ufficiali di un Paese che conta il triplo degli abitanti dell’Italia, al momento sono relativamente pochi e parlano di 192mila contagi e 13.276 decessi. Il Brasile ha però superato la Francia, diventando il sesto Paese al mondo per numero di persone contagiate ed è fuori controllo. Anche perché i decessi sono avvenuti prevalentemente nelle aree urbane molto affollate e il ritmo di crescita continua ad essere elevatissimo anche dopo due mesi di quarantena.

La sanità è al collasso e la gente muore in casa senza diagnosi. Troppa gente va ancora in giro per le strade. A dirlo sono tutti tranne Bolsonaro che vorrebbe riaprire tutto e far ripartire l’economia. L’Imperial College di Londra, per stimare gli 88mila decessi da qui ad agosto ha utilizzato lo stesso modello usato negli studi condotti dalla Casa Bianca permonitorare l’evoluzione dell’epidemia. Secondo lo studio, la curva di decessi e infezioni continuerà a crescere fino a luglio, quando si prevede ci saranno circa mille morti al giorno. Dopo questo picco avverrà anche qui prima una stabilizzazione, poi un graduale declino con una stima di 780 decessi giornalieri ad agosto.