"Non accetteremo nessun passo indietro". Il monito é forte e arriva da un presidente de Parlamento europeo, determinato e cosciente dell’urgenza della chiamata. David Sassoli, sa bene che quella messa sul tavolo dalla Commissione Ue è "una proposta ambiziosa" per il rilancio dell'Ue, e rappresenta la base minima di partenza. Per Sassoli "intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati membri e sarebbe più costoso per l'Unione nel suo insieme"."Sul piano di ripresa il parlamento è chiaro, è una buona base di partenza e ci auguriamo che il Consiglio la apprezzi per iniziare una negoziazione. Vogliamo un piano di ripresa e un Qfp (quadro finanziario pluriennale) che siano la benzina del motore che deve ripartire", ha proseguito il presidente del Parlamento europeo, sottolineando che il "Parlamento Ue non intende rinunciare alle proprie prerogative come autorità di bilancio".

"Oggi attraversiamo una tappa cruciale verso l'uscita dalla crisi", ha dichiarato invece la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. "Sono felice di presentare il Next Generation Eu al Consiglio europeo. Il nostro pacchetto aiuterà l'Europa per una ripresa resiliente, sostenibile e digitale. Ora dobbiamo unire i nostri sforzi, non è consentito alcun ritardo". "La prima discussione sul fondo è stata molto positiva", i leader hanno affermato di volere "un accordo prima di agosto" e sono consapevoli che "il successo del Recovery plan dipende anche dalla sua rapida adozione". È sorridente ed ottimista la Presidente Ursula von der Leyen al termine del vertice europeo. Il vertice europeo dedicato al Recovery fund e al prossimo bilancio pluriennale ha esaurito il dibattito su tutti i punti in agenda. Nonostante il lavoro resti complesso tutti hanno mostrato, di essere impegnati a risolvere la crisi europea post covid19. "Ora dobbiamo intensificare i contatti afferma il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Sul Recovery fund e il bilancio c'è un consenso emergente ma allo stesso tempo non dobbiamo sottostimare le differenze di visione sui diversi punti. È necessario continuare la discussione", ha spiegato Michel. Ammontare complessivo di bilancio Ue e Recovery, sconti, proporzione di prestiti e sovvenzioni, condizionalità e criteri di distribuzione: questi i temi su cui la discussione "resta molto difficile", secondo Michel. "Nei prossimi giorni dovremo lavorare" su questi punti, "cercheremo di accelerare i negoziati per avere una discussione utile a luglio, oggi ho sentito che c'è volontà politica comune di agire", ha detto Michel.

Insomma la strada per la ratifica dell’accordo sembra vicina. Anche se la Svezia e l'Olanda frenano. Con gli altri tre Paesi frugali, "pensiamo che" il Recovery plan "debba essere basato sui prestiti e non su sovvenzioni" e le posizioni in seno al Consiglio "sono ancora abbastanza lontane". "Resta molto da negoziare" e faremo di tutto per riuscire a trovare un accordo in estate "ma non posso fare previsioni se sarà possibile" ha dichiarato il premier svedese, Stefan Lofven, al termine della videoconferenza dei leader. Per il premier olandese Mark Rutte- "Ci sono enormi differenze di opinioni" nella discussione sul Recovery fund. "Non so dire se chiuderemo la discussione entro la pausa estiva. Nessuno di noi vuole tirarla per le lunghe. La velocità aiuta, ma in questa discussione il contenuto è fondamentale". D'altra parte, sottolinea Rutte, "da quanto mi risulta il pacchetto da 540 miliardi" delle misure già approvate (Mes light, Sure per la disoccupazione e fondi Bei) sono ancora intatte". Rutte, a quanto si è appreso, nel corso del Consiglio Ue, citando

il premier italiano, ha sottolineato di "guardare con favore allo spirito che sta ispirando il governo sulle riforme" con interventi a favore degli "in- vestimenti per crescita e produttività. "Sul fronte interno,- spiega il premier Giuseppe Conte al Consiglio Ue.- l'Italia ha già avviato una consultazione nazionale con tutte le forze politiche, produttive e socia- li per elaborare un piano di investimenti e riforme che ci consenta di non ripristinare la situazione pre-Covid 19 ma di migliorare il livello di produttività e di crescita economica". "La proposta della Commissione è equa e ben bilanciata - ha proseguito Conte -. Sarebbe un grave errore scendere al di sotto delle risorse finanziarie già indicate. E anche la combinazione tra prestiti e sussidi è ben costruita. Anche i tempi sono molto importanti. Dobbiamo assolutamente chiudere l'accordo entro luglio. E dobbiamo assecondare gli sforzi della Commissione di rendere disponibili alcune risorse già per quest'anno".

"La Commissione europea e la BCE non hanno mancato l'appuntamento con la Storia - ha detto Conte -. Ora è il turno del Consiglio Europeo di essere all'altezza della sfida e di dare un segnale politico forte. A me non piace la formula "compromesso", preferisco si lavori per una "decisione politica ambiziosa". Per il premier spagnolo Sanchez l'Europa deve dare una risposta all'altezza della crisi da Covid-19 e lo deve fare velocemente. La proposta della Commissione europea dibattuta è un punto di partenza, ma bisogna giungere presto ad un accordo. Più tempo perdiamo, più la recessione sarà profonda. La Germania ha fatto grandi sforzi perché si arrivasse ad un accordo velocemente. Angela Merkel da Berlino sottolinea come le implicazioni economiche della pandemia sono molto dure, siamo di fronte alla sfida più grande dalla Seconda guerra mondiale. Un bilancio molto positivo che ha sottolineato come i frugali siano decisamente in minoranza. Sembra molto forte la probabilità che la linea delle riforme e degli aiuti prevarrà. Entro luglio agosto l’accordo, dal quale uscirà un Europa diversa e più forte.

da Bruxelles
Margareth Porpiglia