Autostrade, Conte è euforico. Si dichiara soddisfatto per come si è concluso l’accordo. E’ stata una trattativa difficile, alla fine il presidente del Consiglio ha vinto. Tutto rose e fiori dunque? Nemmeno per sogno. Nei 5Stelle, che pur non volevano più fra i piedi i Benetton, nascono dubbi e perplessità. Non di tutti a dire il vero. Alessandro Di Battista plaude perché in fondo è passata la linea dei Grillini. Ma Luigi Di Maio è scettico e dice con chiarezza al premier: "Non hai vinto, molti non capiranno". Insomma, tra la presidenza del Consiglio e i 5Stelle non è scoppiato l’amore e di questo dovrà tener conto Palazzo Chigi se vorrà continuare a guidare il Paese con questa maggioranza. Chi, invece, grida vittoria e guarda con ottimismo al futuro è il Partito democratico. Per bocca del suo leader lancia segnali di grande alleanza anche per il proseguo, Nicola Zingaretti non ha dubbi al proposito. "Ora Pd e 5Stelle trovino un accordo pure per le regionali di settembre. In questo modo la destra non avrà scampo. E chi vincerà saremo noi". L’unione è però di là da venire. Anche se in Liguria un candidato comune lo si è trovato. E’ un giornalista, si chiama Ferruccio Sansa. E in questo ultimo tempo è una delle firme del Fatto. "Ma la maggioranza naviga a vista", scrive in un editoriale la Repubblica. Il Corriere della Sera gli fa eco: "Corriamo il rischio di uno statalismo". Comunque sia, i Dem vanno avanti per la loro strada e considerano questa nuova conquista di Conte una occasione da non perdere. Dice ancora Zingaretti: "Dobbiamo stare al governo da alleati non da avversari". Questo significa che le crepe ci sono state nei giorni e nelle settimane scorse se è lo stesso segretario del Pd a riconoscerlo. A dargli una mano in questo suo appello è il ministro Francesco Boccia che ritiene "indispensabile camminare insieme". Zingaretti va oltre e si domanda: "possiamo permetterci di avere un governatore nelle Marche che va alle celebrazioni della Marcia su Roma? Suvvia non scherziamo". Solo il futuro potrà dare una risposta a simili interrogativi. Se Palazzo Chigi e gran parte della maggioranza giallorossa sono a mille, il centro destra si comporta da opposizione. E cerca in tutti i modi di fare le pulci al governo e all’accordo trovato su Autostrade. "Saranno come al solito gli italiani a pagare questo pasticcio", spiegano in molti. "Perché i 3,4 miliardi che servono per indennizzare le famiglie del Ponte Marconi li abbiamo regalati noi ai Benetton". "E’ un vero e proprio autogol di Conte", sostengono i leghisti. "Il premier ha fatto dietrofront quando si è parlato di revoca". A dirla tutta non si respira un’aria tranquilla nella maggioranza giallorossa se è vero come è vero che i Grillini vorrebbero la testa del ministro De Micheli la quale non era proprio in sintonia con il premier. Insomma, quando la sbornia sarà finita e si ritornerà ad avere i piedi in terra le divisioni e le polemiche torneranno a farla da padrone nel quadro politico italiano. Già fin da oggi si leggono sui quotidiani le prime frasi al veleno. Eccone alcuni esempi. Per detrarre le tasse ci sono 411 pagine di istruzioni alla faccia della legge sulla semplificazione. Ancora: per avere una nave che ospiti i migranti che hanno a che fare con il coronavirus si spendono 4.800 euro al mese a persona. Con gli oltre tre miliardi che il Paese dovrà dare dopo l’accordo sulle Autostrade non si poteva fare ad esempio qualcosa per la nostra scuola? A farla breve, i guai non sono finiti per i giallorossi e per il Governo. "Tranquilli, replicano gli ottimisti, se vediamo la mala parata, c’è sempre il rifugio Berlusconi a darci una mano". Chissà che cosa ne penserà a proposito il leader di Forza Italia.

BRUNO TUCCI