Non usa mai parole banali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e anche ieri ha usato toni forti per spingere l’Unione europea e l’Italia a ripartire ancora più forte dopo l’emergenza legata al Coronavirus.

Il capo dello Stato ha inviato un messaggio al presidente della Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, che si tiene da oggi al 24 agosto a Rimini, spiegando proprio il suo pensiero e facendo i complimenti all'Italia per il coraggio, la pazienza e la tenacia tenuta negli ultimi mesi: "Questa quarantunesima edizione del Meeting si svolge mentre la terribile pandemia semina sofferenze e morte a ogni latitudine, facendo irruzione nella nostra storia e costringendoci a un rallentamento, purtroppo con pesanti conseguenze economiche e sociali".

Ma da qui bisogna riprendere la corsa senza piangersi addosso: "Siamo ora chiamati a ripartire con maggiore qualità, con più forte coscienza di comunità, con un nuovo sviluppo che rispetti la natura e superi le discriminazioni sociali". "Nei passaggi storici più importanti pesano, ovviamente, le condizioni materiali. Ma il rilancio è possibile se, accanto al legittimo gioco degli interessi, si manifesta capacità progettuale, tendenza allo sviluppo integrale della persona, impegno per la crescita di umanità che sconfiggano spinte alla chiusura, al risentimento, all’avversione, che condurrebbero invece al fallimento", ha spiegato Mattarella. "Cogliere il cambiamento, di cui l’Unione europea è stata capace nella risposta alla pandemia e nel progettare la ripartenza, è oggi la premessa di un rilancio dell’Italia. Il nostro Paese ha dato prova, ancora una volta, delle sue energie morali e civili e soltanto nell’integrazione e nella solidarietà europea può costruire un domani adeguato per i suoi figli".

"All'impegno economico, sociale, culturale che ne deriva - conclude - tutti possiamo e dobbiamo contribuire. Le istituzioni anzitutto e l'intera società, con le sue forze economiche e le sue preziose autonomie sociali. Questo è il percorso per colmare i ritardi e rendere più saldi l'Italia e l'avvenire delle sue giovani generazioni". Italia ed Europa, ancora una volta, trovano sintesi assieme, nelle parole del presidente della Repubblica, per fronteggiare sfide e problemi che sono imprescindibilmente comuni.

Stefano Ghionni