Tel chi, Prandelli – dicono dalle sue parti. Tel chi, Prandelli – si dice anche a Firenze, dove l'ironia non manca finchè gli argini dell'Arno la contengono. Perdere ci sta, ma col Benevento...
Un commento da bischeri – direi per restare in zona – perchè ricordo un'altra storia importante cominciata male e finita bene (con calma, con pazienza): l'esordio di Gattuso allenatore in Serie A il 3 dicembre 2017, nella partita pareggiata (2-2) dal Milan sul campo del Benevento. E tuttavia vedo la Fiorentina dell'ex Ct e mi sembra peggio di quella di Iachini, quasi svogliata, incerta; d'altra parte se continua a vendere i migliori...
Prandelli aggiunge pepe al piatto forte del momento, "allenatori alla brace". Mi chiedo cosa stia pensando Urbano Cairo – nelle sue molteplici vesti – di Giampaolo, il genio raccomandato da Sacchi, Sarri e Guardiola, la Trimurti del Calciospettacolo. Il Toro sta due a zero sull'Inter, anche convincente, poi crolla a 4-2 perchè – come ho visto succedere – ha imparato solo la prima parte del copione. Ma Giampaolo ha il Covid. Mi dispiace. Il suo maggior problema è il calcio.
Lo sottolinea Conte che, invece di esultare per la clamorosa rimonta decisa dai suoi fidi – Lukaku e Lautaro – s'imbizzarrisce di brutto per la partita (primo tempo da educande) e per quelli che l'annunciano "da scudetto". Soffre pesantemente anche Liverani a Parma. Mi chiedo cosa sia successo con l'ex, Roberto D'Aversa. Sembra una storia d'amore andata male. A Ferragosto. Può succedere.
Pioli e Gattuso intanto risolvono a modo loro la "grande sfida" (non c'era di meglio, in cartello, se non un sabato sera con le stelle di Milly Carlucci in tivù o Superstar Ronaldo a Cagliari) ma il protagonista, l'Uomo della Domenica è comunque lui, Roberto De Zerbi che sbanca Verona, vive una bella giornata addirittura primo in classifica, si fa dare del "ragazzo" da Mihajlovic; e da me che da quattr'anni lo tiro su come un figlio. Scherzo. Ma ricordo anche quanto sia facile applaudire un allenatore quando gli arride il successo mentre a me piace- e non è facile – scoprirli prima. Mi piaceva già come giocatore, al Napoli, poi gli ho dato un'occhiata quando già faceva l'allenatore sul serio in C; mentre capisco Zamparini che lo porta a Palermo, non lo capisco quando lo esonera senza avergli dato tempo per respirare.
Poi Benevento: non lo salva ma onora il ruolo suo e la squadra. Poi se ne va, visto che fa solo contratti annuali e cerca chi gli dia sicurezza. Ecco il Sassuolo, dove s'annuncia battendo l'Inter. Normale, direte, come quando Allegri ci lasciò le penne con il Milan. Un collaboratore di De Zerbi ha detto di lui: "La sua idea di calcio è fortissima, entra nelle vene e circola velocissima nel sangue. È meglio di Guardiola". Condivido. Forse l'ha detto anche Mourinho. I suoi ragazzi azzurri – Berardi, Caputo, Locatelli, Sensi – confermano di non appartenere a un miracolo di provincia. Calcio verticale per hombre vertical. Se non si monta strada facendo avremo anche un futuro Ct. Con calma, naturalmente.
Italo Cucci