"Mi sarei aspettata consenso e incoraggiamento da parte del MAIE per l’interrogazione sui gravi ritardi nell’espletamento delle pratiche di cittadinanza nel consolato di Rosario, in Argentina. Invece i proconsoli di questo movimento/fazione, che esiste solo per consentire di contrattare qualche strapuntino nel governo di turno, qualunque ne sia il colore, l’hanno presa come un reato di lesa maestà e sono immediatamente scattati a difesa dell’esistente. Che, come sappiamo, è assai triste a Rosario, nonostante il lodevole impegno del Console e degli impiegati, e in genere in Sud America, considerando i tempi di attesa cui i connazionali sono soggetti per le richieste di cittadinanza.

Da parte loro, si nega addirittura il diritto di fare il proprio mestiere di parlamentare a chi ha diverse idee in tema di cittadinanza, dimenticando che il primo dovere di un eletto è quello di far rispettare le leggi, finché sono in vigore, e tutelare i diritti dei connazionali che da quelle leggi discendono, al di là di personali convinzioni.

Naturalmente, quando si cerca di sotterrare la polvere sotto il tappeto, si finisce sempre lì: “Ma il problema è ben altro”. Ebbene, per questi tenaci cultori del “benaltrismo” degli altri, che mi accusano di non osare di porre le vere questioni ai ministri del PD per allineamento di partito, ho una risposta calda di giornata: l’elenco degli emendamenti presentati alla legge di bilancio 2021, all’esame della Camera.

Personalmente, ho dato priorità assoluta alla questione dei servizi consolari e dell’aumento del personale, chiedendo un aumento di sei milioni per il rafforzamento dei consolati, l’assunzione permanente nei ruoli MAECI di altri 80 contrattisti, la restituzione non più del 30% ma del 50% ai consolati delle percezioni sulle cittadinanze con l’eliminazione della clausola dei digitatori, il raddoppio dei contributi ai consoli onorari. In più, ho sottoscritto gli emendamenti per il miglioramento delle retribuzioni del personale a contratto.​

Senza contare, passando dai servizi alle persone, la richiesta da me sottoscritta di integrare di altri 2,5 milioni i fondi dell’assistenza, dopo i 2 milioni già ottenuti alcuni mesi fa, e di estendere il reddito di cittadinanza agli italiani che tornano dall’estero, che a suo tempo ne sono stati esclusi, nel beato silenzio del Sottosegretario Merlo.

Insomma, c’è chi pensa di fare politica aggredendo dalle gazzette e chi cerca soltanto di fare il suo mestiere di eletto, senza curarsi dei recinti elettorali e senza far caso alla faziosità degli interlocutori".

 

Francesca La Marca, ​deputato Pd eletto Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America