di SANDRA ECHENIQUE

Si sa tutto di Anthony Fauci? Direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), immunologo di fama mondiale, una celebrità cresciuta, a livello esponenziale, durante questa interminabile pandemia. Si sa che le sue origini sono italiane che i nonni paterni, Antonino Fauci e Calogera Guardino erano originari di Sciacca in Sicilia, mentre la nonna materna, Raffaella Trematerra era di Napoli. Solo il nonno da parte di madre, Giovanni Abys era svizzero, un artista che comunque lavorò come illustratore con alcuni riviste italiane. I nonni emigrarono negli Stati Uniti alla fine dell'800, poi la nascita a Brooklyn il 24 dicembre 1940, la farmacia del padre, le tradizioni italiane che hanno continuato ad avere un peso importante nella vita del Dr. Fauci. Quello che forse non si sapeva, almeno nei particolari, era la sua vita durante l'infanzia, l'educazione, le tradizioni del nostro Paese che si erano trasferite anche in quella parte di New York. E il Dr. Fauci le ha raccontate, recentemente, durante una premiazione, avvenuta virtualmente, collegamento Zoom, durante il gala NIAF, National Italian American Foundation. Quale occasione migliore per raccontare come le tradizioni italiane hanno guidato la sua vita, fin dalla nascita? "Se vuoi avere successo nell'affrontare e alla fine vincere questa terribile epidemia - ha esordito - devi essere onesto, chiaro, coerente, affidabile". Tratti questi, lo ha confermato lui stesso, intrinseci​ alla sua educazione italo-americana. "Devi sempre sostenere i tuoi amici - ha continuato - le persone a cui tieni. Non devi tradire mai un amico, mai essere disonesto con qualcuno, affidabile, sempre. Tutte cose che non si doveva​ andare a scuola per impararle, facevano parte della tua cultura". Ecco come è cresciuto Anthony Fauci a Brooklyn, in una grande enclave italiane che, erano gli anni '40, manteneva​ le caratteristiche del paese italiano. "Brooklyn - ha spiegato - era la mia famiglia allargata. Sì, letteralmente: il vicinato era la grande famiglia di ognuno di noi. Non c'erano pericoli per noi bambini che andavamo a scuola da soli, camminando, i nostri genitori sapevano che i negozianti, i vicini di casa, c'era sempre qualcuno che ci teneva d'occhio. E ciò per me ha avuto sempre una grande importanza, sono sempre stato una persona del popolo, della gente, che si prende cura degli altri". Una caratteristica​ quest'ultima che gli è stata passata in maniera particolare dal padre, farmacista: "Una persona - così la descrive - che non era materialista, una persona di servizio pubblico". E per ribadire questo concetto, l'immunologo ha raccontato un particolare, che durante la vita del padre, Stephan, è stato una costante. "Quante volte l'ho visto dare dei medicinali, senza farsi pagare solo perchè​ le persone che ne avevano bisogno non potevano permetterselo". Poi ha anche scherzato. "Vai adesso da Walgreens​ o dalla CVS (le più grandi catene di farmacie negli USA ndr) e prova a uscire senza aver pagato la ricetta e guarda fin dove puoi arrivare... Mio padre invece era così. Quindi anche per questo non abbiamo fatto molti soldi. Ma ne avevamo abbastanza per andare avanti". Quando era un ragazzo Anthony consegnava le ricette del padre in bicicletta, poi si è pagato gli studi universitari tutti attraverso le borse di studio. E guardandosi indietro ancora una volta pensa, nel vecchio stile italiano, alla famiglia, ma anche il collegio​ dei gesuiti "Mi hanno insegnato lo spirito di servizio e il rigore intellettuale". Poi la lunga carriera che nel 1984 lo ha portato alla direzione del NIAID, incarico che 36 anni dopo continua a mantenere. In tutto questo tempo ha dovuto affrontare tante emergenze sanitarie, il COVID è solo l'ultima, ma è sempre stato appoggiato incondizionatamente dalla moglie Christine, infermiera e bioetica e dalle tre figlie. "Anche per loro la risposta alle crisi faceva parte della quotidianità - ha concluso - quindi tanti sacrifici, cambiamenti, l'unica cosa che è stata sempre sacrosanta per noi la cena di famiglia, come per tutti gli italo-americani. Non importava la ora, anche molto tardi, ma non sono mai mancate".​