Per quanto i contagi siano in calo, il numero dei morti resta ancora elevato. 680 nelle ultime 24 ore, per un totale di 66.537 vittime da quando il covid ha stravolto le vite degli italiani. E, poi, il rischio terza ondata. Alto, altissimo. Specie se durante le feste la gente dovesse preferire la tradizione dei cenoni, dello scambio dei regali o del brindisi di fine anno, alla prudenza.

IL BRACCIO DI FERRO

Da un lato la linea dura, quella dei ministri Speranza e Boccia, del Pd e Leu in generale, che spingono per rendere l'Italia zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio. Spalleggiati dal governatore del Veneto (la Regione col maggior numero di contagi e un tasso di mortalità alto), Luca Zaia, e dai governatori di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise e Marche.

Dall'altro lato, la posizione più morbida del premier Conte e del Movimento 5 Stelle, supportato da altri presidenti di Regione come Toti (Liguria). Zona rossa sì, ma solo nei giorni prefestivi e festivi dal 24 dicembre al 3 gennaio. Dunque, il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre, poi 1, 2 e 3 gennaio.

Domani il presidente del Consiglio incontrerà Italia Viva, quindi seguirà un nuovo vertice per decidere la misure da adottare nel periodo natalizio.