C'è la teoria, poi c'è la pratica. La teoria dice che la percezione del tempo è elastica; per i responsabili del Secret Service incaricati di scongiurare violenze e attacchi in vista dell'insediamento di Joe Biden, il tempo non è mai trascorso così lentamente.

In una Washington Dc trasformata in fortezza, la vigilia dell'Inauguration Day ha dato prova pratica di quanta allerta e quanta tensione ribollano nell'attesa più lunga che il Paese abbia mai sperimentato. Un piccolo incendio in un accampamento di senzatetto a circa un miglio da Capitol Hill, mentre erano in corso le prove generali per la cerimonia, ha fatto scattare l'allarme per "minaccia esterna alla sicurezza": l'area attorno al Campidoglio è stata chiusa, i partecipanti sono stati fatti evacuare, chi era all'interno dell'edificio è stato invitato a rimanere "lontano da porte e finestre", chi era all'esterno a "cercare riparo".

L'allarme è rientrato in poco tempo. A farlo scattare era stato un piccolo incendio in un accampamento di homeless a diversi isolati di distanza, ma il pennacchio di fumo che si era innalzato ha spinto il capo ad interim della polizia del Campidoglio a ordinare il lockdown come misura di massima cautela, secondo quanto riportato dall'Associated Press. I vigili del fuoco del distretto di Columbia sono intervenuti e hanno immediatamente spento l'incendio.

L'episodio è indicativo dello stato di massima tensione in cui vive la capitale americana, in assetto militare già da giorni. L'area centrale della città è interdetta al traffico: in tutte le strade che portano al Campidoglio, a Pennsylvania Avenue, al National Mall e alla Casa Bianca sono stati istituiti blocchi stradali. Quasi tutti i palazzi e i monumenti più conosciuti della città sono barricati dietro alte recinzioni e barriere di cemento. Il Campidoglio è circondato da più strati di recinzione, alcuni sormontati da filo spinato, come ci si aspetta da una base militare. "Le persone hanno paragonato Washington in questo momento alla Green Zone di Baghdad, ed essendoci stato diverse volte posso dirti che il paragone è appropriato", scrive su Politico il fotografo David Butow, in un pezzo in cui racconta lo straniamento di camminare lungo strade irriconoscibili.

L'insurrezione del 6 gennaio a Capitol Hill ha materializzato un brutto sogno che l'intelligence americana non aveva visto, quindi ora la reazione è preoccuparsi di tutto. Nelle ultime ore è emerso che si teme in particolare l'eventualità di un cosiddetto 'attacco interno', cioè un attacco che provenga dagli stessi agenti incaricati della sicurezza della giornata. Ad Associated Press l'hanno riferito diversi funzionari della Difesa, che però chiariscono che l'Fbi sta procedendo a controlli incrociati su tutti i 25mila agenti della Guardia nazionale mobilitati a Washington per l'occasione: finora, fanno sapere il segretario all'esercito Usa Ryan McCarthy e gli altri funzionari consultati da AP, non sono state individuate prove di alcuna minaccia e le verifiche non hanno portato alla luce nessun problema. L'allarme dell'Fbi per possibili proteste armate ha portato a blindare già non solo Washington, ma anche i Parlamenti locali di tutto il Paese.

Almeno per ora, lo spavento di ieri non ha spinto di organizzatori della cerimonia di inaugurazione a cambiare piani. Domani, mercoledì 20 gennaio, a mezzogiorno ora locale, Biden giurerà come 46esimo presidente insieme alla sua vice Kamala Harris all'aperto, sulla scalinata del Congresso, in una cerimonia in cui Lady Gaga canterà l'inno nazionale e si esibirà anche Jennifer Lopez. Per il combinato disposto di pandemia e allarme sicurezza, la cerimonia non avrà nulla a che fare con le passate edizioni. Se in passato venivano venduti fino a 20mila biglietti per la cerimonia ufficiale, quest'anno saranno circa mille (sul palco con Biden e Harris dovrebbero sedere, con distanziamento, circa 200 persone). Biden si trasferirà alla Casa Bianca poco dopo il giuramento. Quanto ai tradizionali 'inaugural balls', in cui di solito il presidente compare, quest'anno saranno sostituiti dal festeggiamento tv 'Celebrating America' condotto da Tom Hanks, che sarà un tripudio di star: attesi Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi, nonché John Legend, Demi Lovato e Justin Timberlake. Alla cerimonia ci sarà il vice presidente Mike Pence. Assente invece il tycoon, che lascerà Washington la mattina stessa per dirigersi prima alla base di Andrews per un addio fra militari e sostenitori con tanto di tappeto rosso e 21 colpi di cannone a salve, e poi in Florida con l'ultimo volo sull'Air Force One.

La decisione di svolgere la cerimonia all'aperto, malgrado tutto, è un modo di "trasmettere al mondo un'immagine incredibilmente importante della resilienza della democrazia americana", ha dichiarato la portavoce del presidente eletto, Kate Bedingfield, intervistata dall'Abc. "Il nostro piano è che il presidente giuri con la mano sulla Bibbia, insieme alla sua famiglia, sulla scalinata del lato occidentale di Capitol Hill il 20 gennaio". La prova di ieri, però, è stata sospesa; quella dell'altro ieri era stata annullata e spostata a ieri per ragioni di sicurezza. Le stesse che hanno imposto a Biden di rinunciare al viaggio in treno da Wilmington a Washington. Più che immagine di resilienza, le immagini da Washington raccontano di un Paese impaurito e spaesato. Con i servizi che lanciano, in ritardo, l'identikit dell'incubo: un asse tra estremisti anti-governativi, dai Boogaloo Bois ai seguaci di QAnon, dai Proud Boys ai neonazisti di casa propria. Terrorismo interno, 100% made in Usa: un'eredità che sarà difficile smaltire.