Cambia lo Statuto del M5s e al posto della figura del capo politico, all'articolo 5, si prevede l'istituzione del Comitato Direttivo, ovvero dell'organo collegiale. Le modifiche allo Statuto saranno votate, annuncia Vito Crimi sul blog delle Stelle, "dall'Assemblea degli iscritti convocata dalle ore 12 di martedì 9 febbraio 2021 fino alle ore 12 di mercoledì 10 febbraio 2021 in prima convocazione; e dalle ore 12 di martedì 16 febbraio 2021 fino ore 12 di mercoledì 17 febbraio 2021 in seconda convocazione".

Nasce il "Comitato dei 5", mandato per tre anni - La proposta di modifica prevede il trasferimento di tutte le funzioni di competenza del capo politico ad un "Comitato direttivo" di nuova istituzione, composto da 5 membri, eletti dagli iscritti, della durata di tre anni e le cui deliberazioni sono assunte a maggioranza dei membri. Tale Comitato direttivo dovrà prevedere "una rappresentanza di genere equilibrata, e al proprio interno non potrà esserci una tipologia di portavoce che abbia all'interno di tale Comitato la maggioranza dei membri. Nessuna limitazione è invece prevista per coloro che non sono portavoce", spiega il capo politico M5s, Crimi.

Comitato direttivo accessibile anche a eletti e ministri - "Il Comitato direttivo elegge e revoca al proprio interno a maggioranza, con rotazione annuale, colui che assumerà le funzioni di rappresentante legale ed istituzionale del Movimento 5 Stelle e per l'esercizio delle sole funzioni che le leggi pro tempore vigenti richiedono. Il Comitato direttivo è l'organo che ha tutti i necessari poteri di ordinaria amministrazione. Gli atti di straordinaria amministrazione sono subordinati al consenso e/o ratifica da parte dei componenti del Comitato di Garanzia". È quanto si legge all'articolo 7 nel nuovo Statuto del M5S che sarà votato il 9 febbraio prossimo. "Il Comitato di Garanzia, nella definizione del regolamento per l'elezione dei membri del comitato direttivo, individuerà eventuali cause di incompatibilità, e stabilirà che ciascun genere sia rappresentato per almeno i due quinti e che ciascuna delle seguenti tipologie di portavoce: membri del governo, parlamentari europei, nazionali, consiglieri regionali e consiglieri comunali, non sia rappresentato all'interno del Comitato da un numero di membri superiore ai due quinti", si legge ancora nel testo che aggiunge: "il Comitato direttivo, o uno o più membri dello stesso, può essere sfiduciato con delibera assunta a maggioranza assoluta dei componenti del Comitato di Garanzia e/o dal Garante, ratificata da una consultazione in Rete degli iscritti, in conformità a quanto previsto dal presente Statuto. Il Comitato direttivo delibera a maggioranza dei propri membri".