Non è ancora il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi. I numeri sono incoraggianti, ma Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, invita a tenere alta la guardia.

"Ci sono ancora regioni a rischio elevato, l'indice Rt è sotto 1 ma l'epidemia è sempre fuori controllo perché non si riesce a fare il tracciamento", le parole dello studioso. "Variante inglese? L'aumento della letalità è assolutamente da confermare, mentre è provata la maggiore diffusione. Preoccupa di più la variante brasiliana, perché sono state segnalate reinfezioni".

Importante, insomma, mantenere misure di sicurezza stringenti: "L'epidemia resta in una fase delicata e non dobbiamo allentare nulla, appena allentiamo le misure il virus ricomincia a correre", sottolinea Rezza che fissa gli obiettivi: "Essere lesti nell'identificarele varianti e prendere misure di restrizione della mobilità nei posti in cui ciò dovesse accadere".

Anche il presidente dell'Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, sottolinea: "C'è una lieve decrescita, ma dovremo convivere ancora con il virus". Intanto, buone notizie per la Lombardia: il ministero della Salute ha preso atto delle errate comunicazioni dei dati da parte dello staff di Fontana, la regione passa dalla zona rossa a quella arancione.