Con Draghi al timone, l'Italia tornerà ai "livelli del 2019". Insomma: sarà un "Paese virtuoso". Ne è convinto il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, il quale, in un'intervista rilasciata al quotidiano "La Stampa", ha spiegato cosa, a suo giudizio, è cambiato per il Belpaese. "E' cambiato molto. Solo tra due anni l'Europa tornerà ai livelli del 2019, ma con un tasso di crescita medio del Pil inferiore di 4 punti rispetto a quello che ci aspettavamo" ha argomentato l'ex premier.

GENTILONI PENSA A ITALIA VIRTUOSA
"E' come se l'economia del Continente si fosse fermata del tutto per 2-3 anni. In queste condizioni, sia la Commissione Ue che la Bce dicono che dobbiamo stare molto attenti: ritirare troppo presto le misure di sostegno è più pericoloso che ritirarle troppo tardi" ha aggiunto il commissario pensando ad una Italia "virtuosa, più concentrata sulle riforme strutturali per una crescita sostenibile e meno disattenta alla dinamica del debito, all'instabilità finanziaria, allo spreco di denaro pubblico".

EFFETTO DRAGHI, FIDUCIA PER IL PAESE
Questo, secondo Gentiloni, è "l'effetto Draghi", per la Commissione Ue. Un effetto che "conta molto. E l'azione del suo governo, che va esattamente in questa direzione, è fondamentale perché ricrea fiducia nel Paese e aiuta a superare le eventuali resistenze degli altri Stati membri sui meccanismi di riforma del Patto".

SUL RECOVERY PLAN
Se il Paese va in questa direzione, completando il Recovery Plan, entro l'estate incasserà la prima tranche dei 209 miliardi. E se il Paese crede davvero in questa svolta, convincerà gli europei che il Patto di Stabilità può essere ammorbidito, e gli italiani si convinceranno che l'Unione è "motore dello sviluppo e non più matrigna corrucciata attenta solo ai decimali", ha ribadito ancora Gentiloni.

FATTORE IMPORTANTISSIMO A BRUXELLES
Questo, ha concluso, è "un fattore importantissimo a Bruxelles, ma lo è anche a Roma. Il governo Draghi è fortemente atlantista ed europeista, dentro una Ue rafforzata".