di ROBERTO ZANNI
Quanti sono i fan Ferrari negli Stati Uniti? Beh non si contano davvero, senza dimenticare nemmeno, anzi aspetto forse ancora più importante, la valenza del mercato USA per i bolidi da strada di Maranello. E anche se la Ferrari sono ormai anni che non vince in F1 ecco che l'attesa per conoscere quale sarà la seconda città a stelle e strisce a ospitare un gipì di Formula 1 si fa ogni giorno più frenetica. Infatti c'è la assoluta volontà di portare, dopo Austin in Texas, un altro appuntamento negli States, già ma dove? "L'America - parole di Stefano Domenicali nuovo amministratore delegato della F1 - è un lavoro in corso. Spero davvero che si possa dare una risposta diretta, molto presto. Ma non c'è dubbio che questo è un obiettivo: portare a due le gare in USA. Questo è il nostro traguardo". Nel 2019 era arrivato già un accordo di massima per avere la F1 a Miami all'interno e all'esterno del Hard Rock Stadium, l'impianto polivalente di proprietà del miliardario Stephen Ross che oltre al football americano, al calcio al tennis vuole allargare sempre più i propri confini. I problemi riguardavano al tempo il sì della città di Miami Gardens sul cui territorio si dovrebbe/potrebbe svolgere la gara di F1. Proteste, contro-proteste, ambientalisti da una parte abitanti di qua e di là, insomma nel giro di quasi due anni non si è ancora approdati a una decisione. Così nel calendario 2021 l'unico appuntamento americano rimane quello di Austin. Però i colloqui non si fermano e Miami nel frattempo è stata raggiunta da Las Vegas, ma anche Indianapolis, la capitale dei motori, grazie all'impulso del 'grande vecchio americano' Roger Penske. Tre città per un posto solo. E se ovviamente l'arrivo di una puntata del circus di F1 rappresenterebbe una spinta incredibile da un punto di vista economico (ancora più importante se poi si parla di ripresa post-COVID), gli interessi in gioco si moltiplicano giorno dopo giorno, come anche i contrari che vedono il rombo dei motori come una minaccia anche se in definitiva poi si tratterebbe di appena qualche giorno, ma fallo capire... Comunque al momento sembra ancora non ci sia una città decisamente davanti alle altre. Non è più allora Miami la priorità, come poteva sembrare fino all'anno scorso? "Miami, non è un segreto, rappresenta l'ipotesi più avanzata in termini di discussione, il più avanzato in termini di possibilità. In questo momento però - ha aggiunto Dominicali - non posso nemmeno affermare se Las Vegas rappresenti la scelta migliore o peggiore. Stiamo lavorando duramente e anche Indianapolis è tra le candidate. È positivo che in questo momento ci siano diversi elementi in gioco, ma al tempo stesso sarebbe sbagliato e anche premature dire qualche cosa di più perchè si potrebbero creare aspettative che invece non ci sono. Quello che invece posso affermare è che l'attenzione è posta decisamente sugli Stati Uniti. Ma la prima cosa che si deve cambiare negli USA è il fornire informazioni, notizie quotidianamente, a tutti i livelli, con il coinvolgimento di piloti, team, organizzatori. Questo è un aspetto sul quale vogliamo impegnarci fortemente a cominciare da quest'anno". Ma nonostante i ritardi, l'accordo ancora non scritto, Miami appare il progetto ancora più forte e meglio pianificato. Liberty Media, la società proprietaria della F1, non cerca un nuovo ingresso nel calendario annuale temporaneo, ma al contrario qualcosa di duraturo che il South Florida, coperta alle spalle dai miliardi di Stephen Ross, padrone dei Dolphins nella NFL e di altre decine di attività in svariati campi, può sicuramente offrire. Sicuramente di più di altre concorrenti.