Via libera all'unanimità della Commissione affari costituzionali del Senato al ddl 1894 che istituisce la Giornata nazionale delle vittime da Covid 19, il 18 marzo, oggi. Il disegno di legge, approvato in sede deliberante, è legge.

Il giorno non è stato scelto a caso. Era infatti il 18 marzo 2020 quando uno dietro l'altro, a decine, i camion dell'esercito incolonnati nel silenzio dell'alba, trasportavano i morti di Bergamo, quelli per i quali non c'era più posto nel camposanto della città, verso i forni crematori di altre regioni.

Quell'immagine rimasta negli occhi di tutti, è stata come un pugno violento allo stomaco, raggelò l'Italia intera, alle prese con un virus sconosciuto fino a un mese prima.

Un virus arrivò nelle case facendo di Bergamo la Wuhan italiana. Più di cento al giorno i morti per Covid in quel periodo: numeri insostenibili anche per il forno crematorio, ce n'è uno solo in città, che lavorava 24 ore su 24. L'emergenza fu chiara molto presto, quando le bare cominciarono a invadere le chiese, con le panche per i fedeli ribaltate le une sulle altre per fare spazio.

La Chiesa di Ognissanti all'interno del cimitero venne trasformata in un'enorme camera mortuaria: nella grande navata si stendeva una media di 40 bare con salme in attesa di cremazione. Le sirene delle ambulanze fecero da triste colonna sonora a quel periodo surreale. Le farmacie esponevano cartelli con la scritta "mascherine e amuchina esaurite".

"L'approvazione in Senato della legge che istituisce il 18 marzo la Giornata nazionale in memoria delle vittime di Covid è per me motivo di profonda commozione essendone primo firmatario e promotore" afferma il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia. 

"La presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione del primo anniversario del 18 marzo a Bergamo, è la più alta testimonianza di come tutta l'Italia onorerà la memoria delle vittime del Covid".

Sempre oggi, sui municipi di tutta Italia il Tricolore sarà esposto a mezz'asta. Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, ha, infatti, inviato una lettera a tutti i sindaci perché partecipino alla ricorrenza con un minuto di silenzio da osservare alle 11, in concomitanza con l'arrivo a Bergamo del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi.