Dai souvenir ai fertilizzanti, così gli agricoltori trasformano la cenere dell’Etna in una risorsa dopo i danni subiti con le ultime eruzioni. Lo rende noto la Coldiretti in riferimento all’ultimo studio dell’Università di Catania sull’utilizzo della polvere nera e dei lapilli che nelle ultime settimane hanno coperto di una patina nera alberi e ortaggi. La cenere infatti – spiega la Coldiretti – viene considerata anche un integratore per i terreni grazie alle sostanze contenute nel materiale lavico che aiutano la crescita delle piante. Ma con le ultime eruzioni – sottolinea la Coldiretti – fra gli agricoltori c’è anche chi ha deciso di utilizzarla come gadget regalo nelle spedizioni di frutta, fra cui gli avocado della Sicilia, dirette in tutta Italia e all’estero.

La cenere e le piccole pepite di materiale lavico vengono così inserite in sacchetti trasparenti che si possono esporre a casa o in ufficio per portare un pezzo del vulcano siciliano fra le mura domestiche o sul luogo di lavoro. Il riciclo della cenere – continua Coldiretti – è una necessità per gli agricoltori siciliani visto che da oltre un mese le spettacolari eruzioni dell’Etna stanno riversando cenere e lapilli nelle campagne dove sono state danneggiati vivai di piante e fiori, ortaggi così come gli agrumi graffiati dalla potenza della sabbia. Una situazione che – afferma la Coldiretti - rende ormai indispensabile in Sicilia l’istituzione di una vera “comunità etnea” che preveda norme ad hoc per chi è costretto a subire ormai periodicamente i danni della cenere. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alle pulizia delle strade rurali. Per pulire le strutture e le coltivazioni – spiega Coldiretti – serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera. Siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano – conclude Coldiretti – e quindi bisogna avviare anche un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc.