Dalla Redazione

Buona vigilia e buona Pasqua, cari amici Lettori. E che sia davvero una vera Resurrezione per tutti noi. Gli ultimi 14 mesi della nostra vita sono stati contrassegnati da) questa terribile pandemia che ha sconvolto la nostra vita. Oramai tutti i giorni, dal febbraio del 2020, siamo costantemente alle prese con quotidiani bollettini di guerra, tra casi di contagio e vittime. Inutile dire che alcuni errori sono stati fatti, in tutto questo tempo, da parte delle istituzioni. In Italia così come in Uruguay, in Francia così come in Argentina, per non parlare del Brasile: non tutto è andato per il verso giusto e le promesse, spesso e purtroppo malvolentieri, non sono state mantenute. Lo sbaglio maggiore? Prendere impegni e appunto non rispettarli, facendo cadere in depressione la popolazione. A Natale era chiesto lo sforzo ai cittadini di ‘limitare’ quanto più possibile gli spostamenti (tramite comunque norme restrittive) affinché Pasqua potesse essere festeggiata liberamente. Ovviamente, così non è stato e difatti anche questa ricorrenza la si trascorrerà, in pratica, chiusi a casa, senza le tradizionali scampagnate (leggasi Pasquetta). Con la solita promessa: fate così e l’estate sarà libera. Accadrà ciò? Lo speriamo fortemente perché immaginare di trascorrere altri mesi in queste condizioni è difficilmente pensabile. La crisi economica scoppiata con la diffusione del Coronavirus e delle sue varianti in tutto il mondo è arrivata al punto di non ritorno. Ulteriori sforzi e sacrifici sono difficile da chiedere, ma sono soprattutto impossibili da pretendere. Ha sbagliato la politica con alcune scelte discutibili: quando ai posti di potere ci sono degli incompetenti (in Italia abbondano) nel momento sbagliato, succedono disastri. Ma è inevitabile dire che parte della colpa della diffusione del Covid è dovuta anche ad alcuni atti irresponsabili compiuti dalle persone comuni che da mesi hanno abbassato la guardia: assembramenti, feste private, risse sono oramai all’ordine del giorno e fanno la gioia del virus che così riesce a moltiplicarsi. Ora, come sappiamo, per sconfiggere questo nemico non resta che la soluzione chiamata vaccino: solo così il mondo avrà la meglio. E ora, dunque, sotterriamo l’ascia di guerra delle polemiche. A ognuno il proprio compito: ai governanti, di procedere quanto prima (e al meglio) con le inoculazioni dell’antidoto senza perdere tempo in chiacchiere inutili; a noi tutti, di pensare al bene comune con atteggiamenti responsabili e di sicurezza. Dimentichiamo gli errori del passato, che sia davvero una Pasqua di rinascita per il pianeta Terra. Buona Festa, siamo certi che tra un anno festeggeremo Gesù come fatto fino a due anni fa: liberi da questo incubo. Che ha davvero stufato