Papa Francesco ha celebrato la messa solenne di Pasqua. La liturgia, svoltasi nella Basilica vaticana di San Pietro, all'Altare della Cattedra, ed apertasi con la processione dei co-celebranti (quattro vescovi e ventiquattro cardinali), alla quale ha partecipato anche il Pontefice, si è svolta nel rispetto delle restrizioni anti-Covid e con una ristretta partecipazione di fedeli (tutti rigorosamente in mascherina).

LA BENEDIZIONE URBI ER ORBI
L'Eucarestia ha avuto inizio con il Rito del "Resurrexit" e l'aspersione. Papa Francesco ha quindi pronunciato il messaggio pasquale e, al termine della Messa, ha impartito la benedizione Urbi et Orbi.

UN NUOVO ARCIPRETE PER LA BASILICA
Prima della benedizione, il cardinale fra' Mauro Gambetti, nuovo arciprete della Basilica di San Pietro, ha annunciato la concessione della indulgenza. Gambetti prende il posto del cardinale Angelo Comastri, che dopo 16 anni ed alla soglia dei 78 anni lascia l'incarico.

FRANCESCO SALUTA GAMBETTI E COMASTRI
"Prima di concludere questa celebrazione, vorrei dare il benvenuto al nuovo arciprete fra' Mauro Gambetti. Grazie per la sua disponibilità, fratello. Gli auguro il meglio in servizio di questa chiesa così importante per tutti i cristiani" ha detto Papa Francesco al termine della messa. "E desidero ringraziare anche il cardinale Angelo Comastri, che dopo 16 anni di arciprete e alla soglia dei 78 anni lascia l'incarico. Grazie tante cardinale Comastri, grazie per la sua pastorale, per la sua spiritualità, per le sue prediche, per la sua misericordia. Il Signore retribuisca tutto il suo lavoro" ha proseguito Francesco.

I RINGRAZIAMENTI DEL PAPA
Il Pontefice ha poi voluto anche "ringraziare tutti voi che avete lavorato perché le celebrazioni di questa Settimana Santa fossero degne, belle. Tutti, tutti quelli che lavorano qui in San Pietro, il coro, i ministranti, i lettori, i diaconi, tutti. Grazie tante".

IL MESSAGGIO URBI ET ORBI
Poi, nel messaggio Urbi et Orbi, Papa Francesco ha esortato le "autorità pubbliche" ad aiutare "i nuovi poveri creati dal Covid, garantendo loro sostegno e dignità". "Il Crocifisso Risorto - ha spiegato Bergoglio - è conforto per quanti hanno perso il lavoro o attraversano gravi difficoltà economiche e sono privi di adeguate tutele sociali".

AUTORITA' AIUTINO I BISOGNOSI
"Il Signore ispiri l'agire delle autorità pubbliche perché a tutti, specialmente alle famiglie più bisognose, siano offerti gli aiuti necessari a un adeguato sostentamento. La pandemia ha purtroppo aumentato drammaticamente il numero dei poveri e la disperazione di migliaia di persone" ha aggiunto il Pontefice esprimendo "solidarietà ai "migranti, come fanno concretamente paesi come Libano e Giordania".

RINASCITA PER I MIGRANTI
"La luce del Risorto sia fonte di rinascita per i migranti, in fuga da guerra e miseria. Nei loro volti riconosciamo il volto sfigurato e sofferente del Signore che sale al Calvario. Non manchino loro segni concreti di solidarietà e di fraternità umana, pegno della vittoria della vita sulla morte che celebriamo in questo giorno" ha detto Francesco. "Ringrazio i Paesi che accolgono con generosità i sofferenti che cercano rifugio, specialmente il Libano e la Giordania, che ospitano moltissimi profughi fuggiti dal conflitto siriano", ha aggiunto.

CESSI FRAGORE DELLE ARMI
"Cristo nostra pace faccia finalmente cessare il fragore delle armi nell’amata e martoriata Siria, dove milioni di persone vivono ormai in condizioni disumane, come pure in Yemen, le cui vicende sono circondate da un silenzio assordante e scandaloso, e in Libia, dove si intravede finalmente la via di uscita da un decennio di contese e di scontri cruenti" ha quindi proseguito Bergoglio. "Tutte le parti coinvolte si impegnino effettivamente per far cessare i conflitti e consentire a popoli stremati dalla guerra di vivere in pace e di avviare la ricostruzione dei rispettivi Paesi" ha detto ancora Francesco.

VACCINI, SUPERARE RITARDI DISTRIBUZIONE
"Nello spirito di un internazionalismo dei vaccini, esorto l'intera comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri" ha rimarcato Papa Francesco nel corso della benedizione Urbi et Orbi . "Tutti, soprattutto i più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno il diritto di avere accesso alle cure necessarie", ha poi rilanciato.