"Sono online le manifestazioni di interesse per il Maggio dei Monumenti 2021, edizione numero 27, a cura dell’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, volte a raccogliere proposte progettuali in termini di visite guidate e eventi coinvolgendo il mondo dell’arte e della cultura e i cittadini tutti per costruire un programma partecipato della storica manifestazione cittadina. Una manifestazione che quest’anno appare priva di idee e di identità, e di denaro, manco a dirlo, visto che si invitano i soggetti proponenti gli eventi a svolgerli tutti a proprio carico…".

Cosí scrive la collega Lucilla Parlato tornata a Napoli dopo aver ricoperto importanti ruoli governativi, che ha fondato l’Associazione Identità Insorgenti con un gruppo di amici e colleghi storici, che editano anche un giornale on line per offrire un’altra narrazione del Sud. Da tempo Gaetano Bonelli, - aggiunge la Parlato - ideatore del “Museo di Napoli” vorrebbe che quest’anno il Maggio dei Monumenti fosse dedicato a Enrico Caruso in occasione del centenario dalla morte. “Quella tra Napoli e il grande Enrico Caruso è una storia fatta di promesse ed occasioni mancate – spiega Bonelli – Una storia, intendiamoci, comune a tanti figli di questa generosa terra che è capace di divenire immemore ed ingrata. Enrico Caruso, sulla cui grandezza, al punto da esser divenuto un autentico mito a livello planetario, è pleonastico discernerne, rappresenta altresì un caso limite di negligenza e miopia”.

“Cento anni di oblio napoletano” - Ricorda Bonelli che “il 2 agosto ricorreranno i cento anni dalla morte di quello che è considerato il più grande tenore di tutti i tempi. Cento anni di oblio napoletano! Cento anni di promesse e progetti che hanno partorito il nulla o pochissimo e spesso mortificando i più elementari parametri qualitativi. Le ultime edizioni del “Maggio dei Monumenti”, grazie a una felice idea, erano state dedicate ad insigni uomini, (a quando una donna a partire a esempio da Matilde Serao?) mi ero pertanto permesso di suggerire che quest’anno, complice l’imminente anniversario, fosse dedicata a don Enrico. Risultato: per la prima volta dopo i dovuti omaggi a Gaetano Filangieri, Giambattista Vico, Totò, Benedetto Croce e Giordano Bruno, nessun esponente della nostra cultura beneficerà di quello che oramai rappresentava un valore aggiunto del “Maggio dei Monumenti”.

Un’opportunità da non perdere - Per Bonelli non si deve assolutamente perdere, insomma, quest’ennesima opportunità. “Per onorare come merita, la memoria del napoletano più famoso nel mondo, del più grande ambasciatore della nostra cultura, dell’uomo e dell’artista amato e acclamato in tutte le latitudini” conclude.