L’Unione Europea il 19 marzo ha richiamato AstraZeneca per sollecitare riguardo la consegna delle dosi di vaccino promesse. La Commissione europea lo ha fatto tramite una lettera inviata all’azienda anglo-svedese che avrebbe dovuto rispondere entro venti giorni. L’ultimatum è scaduto ma una risposta non è ancora arrivata. La contesa riguarda il mancato rispetto degli obblighi contrattuali per la fornitura delle dosi e del principio della "massima diligenza possibile”. L’azienda avrebbe dovuto fornire 120 milioni di dosi entro il primo trimestre me ne sono giunte solo 30 milioni. Secondo l’UE, quelle dosi sarebbero state inviate a Londra, promettendole ad entrambe nelle stesso momento. La Commissione afferma di aver pagato una rata di 227 milioni ad agosto, ma che in autunno é stata sospesa la seconda di 112 milioni per "mancanza delle rendicontazione richiesta". Ora l’Ue non esclude una ingente richiesta danni oltre l’applicazione del contratto.