L'omino coi baffi ha una storia che risale al 1953: un personaggio immaginario creato da un maestro dell'animazione Paul Campani. Lo disegnò per farlo diventare il testimonial della Moka più famosa al mondo, la Bialetti. E Campani si ispirò a Renato Bialetti. Divenne una icona della pubblicità, trasmesso su Carosello e oggi possono ricordarlo solo chi sulle spalle ormai hanno qualche anno in più... Ma la Moka Bialetti ha una storia che va ancora più indietro nel tempo: la ideò infatti nel 1933 Alfonso Bialetti ed è stata prodotta in oltre 105 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo, celebre in ogni parte del globo al punto che è presente nei musei italiani e americani come il MoMa di New York. Ma oggi, con tutte le invenzioni rapide, profumate, da casa e da ufficio, grandi e piccole caffettiere che sembrano piccolo robot, la Mika ha ancora senso? Nella maniera più assoluta si può rispondere di sì. E la conferma arriva proprio dagli Stati Uniti dove la celebre rivista finanziaria 'Fortune' ha dedicato alla Moka Bialetti, la sua storia, il suo passato e il suo futuro, un ampio servizio. Solo un paio di anni fa, sommersa dalla concorrenza, la Bialetti era sull'orlo del fallimento: la Moka non poteva competere con tutte le macchine per il caffè superveloci. E la pandemia, ha spiegato Fortune, ha aiutato la Bialetti a riprendersi, dal momento che causa il lockdown, si è scoperto nuovamente il piacere di farsi il caffè in casa come una volta. Ma Elisa Albanese, responsabile marketing della Bialetti, intervistata da Fortune ha raccontato che il ritorno dell'omino coi baffi è cominciato ancora prima dell'arrivo del COVID. "Abbiamo visto - ha spiegato - che le grandi aziende pubblicizzazione il loro caffè come quello 'perfetto per la Moka'. E allora ci siamo chiesti: chi meglio di chi ha inventato la Moka può farlo?" Così ecco un nuovo marchio 'Perfetto Moka' con una gamma completa dalle tazzine fino alle cialde, ma speciali: possono essere scomposte e diventare riciclabili. E altri prodotti sono in arrivo. Così le vendite hanno ripreso a salire: 3,5 milioni di unità all'anno tra il 2015 e il 2017 che sono diventate 4 milioni nel 2020 e che quest'anno si prevede possano toccare 5 milioni con le azioni dell'azienda che hanno guadagnato il +130% negli ultimi 12 mesi per arrivare fino al +225%.