Lega Calcio e Rai hanno tolto la serie A a tutti noi italiani che viviamo all'estero. E qui non lanciamo un appello, sicuri di parlare a nome di milioni di connazionali, figli o nipoti di italiani, la cui vita si svolge lontano dall'Italia. Vogliamo solo vedere se i 18 tra senatori e deputati eletti nelle circoscrizioni estero, presenzialisti e assenteisti non fa differenza, tanto tutti prendono un lauto stipendio (da coloro che parlano spesso e fanno anche qualcosa, ogni tanto, a chi non si fa mai sentire) per una volta alzeranno tutti assieme (a prescindere dal partito) la voce a difesa dei diritti dei connazionali che per forza o per scelta sono sparsi in tutti i continenti.

Certo non si tratta di chiedere il voto per stare seduti in Parlamento, ma di qualcosa di più importante: cominciare a rappresentare davvero, in maniera concreta, l'italiano che sta all'estero per l'ennesima volta dimenticato, trattato come se non esistesse. Ecco allora che aspettiamo una risposta dai deputati alla Camera Massimo Ungaro (Italia Viva), Angela Schirò, Francesca La Marca, Nicola Carè (PD), Fausto Guilherme Longo (Partito Socialista Italiano), Simone Billi e Luis Roberto Di San Martino-Lorenzato (Lega), Fucsia Nissoli Fitzgerald (Forza Italia), Alessandro Fusacchia ed Elisa Siragusa (Indipendenti), Eugenio Sangregorio (Usei), Mario Alejando Borghese (Maie) e dai senatori Laura Garavini (Italia Viva), Francesco Giacobbe (PD), Raffaele Fantetti (Cambiamo!), Francesca Alderisi (Forza Italia), Ricardo Merlo e Adriano Cairo (Maie).

Sì perchè dalla prossima stagione a portare il calcio italiano nelle case dei connazionali all'estero non ci sarà più 'La giostra del gol' e nemmeno Rai Italia. La serie A è stata venduta, parliamo dei diritti televisivi, e per la Rai non c'è più nulla. Esiste anche una delibera del 17 dicembre 2010, pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale, che per garantire la protezione degli interessi dei telespettatori afferma che i titolari dei diritti di trasmissione televisiva in esclusiva relativi a un evento di grande interesse pubblico (in particolare proprio lo sport) dovrebbero concedere alle altre emittenti il diritto di utilizzare brevi estratti. Ma se si dovesse verificare questa eventualità sarebbe solo una elemosina, perchè il danno, gravissimo, è stato già fatto.

E il primo responsabile di questo scempio, di questa pugnalata alle spalle a milioni di italiani all'estero, ha un solo nome: la Lega Calcio. Tutto è cominciato mesi fa quando i signori del pallone italiano, che poi sono i presidenti dei club, nel nuovo bando per la commercializzazione dei diritti televisivi 2021-2024 relativi a campionato, Coppa Italia e Supercoppa italiana, hanno deliberatamente escluso un pacchetto apposito destinato alle comunità italiane all'estero (da decenni portato sugli schermi dal la Rai). Si sono solo ricordati di scrivere che chi si sarebbe aggiudicato i diritti per l'estero aveva l'obbligo di commentare le partite in modalità OTT (l'esempio più conosciuto Dazn che con un unico canale satellitare inserisce tutto sul proprio canale streaming con ulteriori costi per gli utenti) anche in lingua italiana.

E nessuno ha alzato un dito a parte, non c'è stato un presidente di club che abbia pensato agli italiani all'estero. Solo un paio di voci, gli inascoltati consiglieri Rai Riccardo Laganà e Rita Borioni. E la stessa Rai, a cominciare dal Cda, viste le intenzioni della Lega, non si è minimamente preoccupata di difendere il proprio ruolo di 'servizio pubblico'. Così dall'anno prossimo per gli Stati Uniti il pacchetto per 63 milioni di dollari (57 serie A, il resto Coppa Italia) è andato alla CBS che trasmetterà la maggior parte delle partite (oltre 400 a stagione) sulla piattaforma streaming Paramount+, visibile attraverso abbonamento e tenendo una manciata di gara per i canali lineari.

E per questo accordo ci sono stati anche i ringraziamenti della Lega per il fattivo intervento di Rocco Commisso, il padrone della Fiorentina, l'emigrante calabrese diventato milionario che dai suoi uffici di New York ha così contribuito a tagliare fuori italiani e italo-americani. Poi Europa, Africa subsahariana, Asia, Centro e Sud America che sono invece finite a a Infront per 139 milioni di dollari che a sua volta le ricederà ai network che ne faranno richiesta. Medio Oriente e Nord Africa invece hanno fatto parte di trattative private. Ma il risultato di tutto questo è molto semplice: per una manciata di milioni la Lega Calcio ha distrutto quella che era l'unica maniera per i connazionali all'estero di seguire le proprie squadre del cuore in lingua originale con commentatori, analisti, presentatori, ospiti italiani. Dalla prossima stagione tutto questo non ci sarà più e non si tratta solo di un danno enorme per gli appassionati, ma anche per la cultura italiana e la nostra lingua cancellati per quello che riguarda lo sport che poi rappresenta una nazione.

Una tradizione, un legame, forse l'unico che tiene uniti gli italiani nel mondo come il calcio, frantumati per gli interessi di una Lega ingorda di pochi spiccioli. Perchè in questo modo, invece di incrementare il seguito e l'interesse nel mondo come è stato sbandierato, si può facilmente prendere la strada inversa. E nel frattempo i primi a pagare, come sempre, e questa non è demagogia, saranno ovviamente i meno abbienti.... Lega Calcio e Rai, VERGOGNA!

Di Roberto Zanni