Egregio Direttore,
a Roma, sabato 8 maggio, è andata in scena una manifestazione organizzata dal Comitato per le cure domiciliari Covid 19 che ha portato in Piazza del Popolo migliaia tra medici e pazienti guariti, per testimoniare la bontà delle cure precoci e chiedere ascolto al Ministero per la revisione degli attuali protocolli.
Migliaia di persone costituite da camici bianchi e soprattutto da pazienti guariti dal misterioso virus, hanno testimoniato la guarigione mediante terapie alterative come ad esempio l'idrossiclorochina, l'ibuprofene, la colchicina, il cortisone e il plasma delle persone guarite. Farmaci e soluzioni a basso costo efficassimi, ma "misteriosamente" non contemplati dagli attuali protocolli.
Ciò che l'opinione pubblica non è a conoscenza, è che l'uso dei vaccini è una prassi straordinaria autorizzata dal CMA (Autorizzazione all'Immissione in Commercio) e dall'EMA (Agenzia europea per i medicinali) applicata unicamente nei casi che la medicina tradizionale non abbia trovato valide cure. Terapie che "ovviamente" devono essere approvate dall'Ema e dalla Sanità Pubblica.
Suona invero strano che dopo un anno e mezzo di ricerche a livello mondiale, i ricercatori non abbiano trovato un medicinale economico in grado di vincere il Covid, ma guarda caso siano riusciti in tempi record ad "assemblare" un vaccino, o meglio, una terapia genica sperimentale, considerata dalle Big Pharma e da chi campa di Sanità, la miracolosa panacea da iniettare al genere umano, anche, qualora il "terrorismo mediatico" non risultasse sufficente a far porgere il braccio agli scettici, con l'obbligatorietà.
Inutile precisare, che l'Ordine dei medici ha aperto un procedimento verso alcuni medici colpevoli di aver detto che il covid si cura.
Gianni Toffali