Di MARCO FERRARI

Non più Milanesiana ma italiana ovvero europea. Con 10 mostre, 65 eventi, 150 artisti, con un budget di circa 550 mila euro, la rassegna culturale Milanesiana inizia in musica il 13 giugno a Bormio con Enrico Ruggeri e giungerà finalmente nella sua città di nascita, Milano, il 14 giugno per uno dei tanti anniversari del 2021, i 100 anni dalla nascita di Giorgio Strehler. L’omaggio si terrà al Piccolo Teatro e avrà come ospiti Edith Bruck, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Ottavia Piccolo e Andrèe Ruth Shammah. La direttrice Elisabetta Sgarbi, presentando la XXII edizione, dedicata al tema del Progresso, ha annuncio questa novità: non più solo il capoluogo lombardo coinvolto nella kermesse culturale, ma 25 città italiane coinvolte. Nata a Milano, ma da tempo allargata ad altre località, la rassegna quest’anno prende il via dal 13 giugno e si concluderà il 6 agosto con concerti, mostre, dibattiti, per lo più in presenza ma anche in streaming su corriere.it. E a novembre sarà anche a Parigi con un evento per ora top secret. I principi di questa edizione sono dunque due, la diffusione sul territorio italiano e l’interdisciplinarità degli eventi. Ma Milanesiana spera anche di essere uno dei segnali che l’Italia riprende il cammino della cultura. Non a caso, alla presentazione, sono intervenuti il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dell’assessore alla Cultura del Comune Filippo Del Corno e della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, il direttore del Piccolo Teatro Claudio Longhi, Pier Gaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere, a ribadire la dimensione nazionale dell’edizione: «Ha saputo coinvolgere – spiega Sala - le specificità locali continuando anche il suo carattere fondamentale che è l’interdisciplinarietà. E ha tratto dalla pandemia le energie non solo per resistere, ma per rafforzarsi. Costituisce ormai un appuntamento fondamentale nel panorama culturale dell’intero Paese». A disposizione della rassegna il portale corriere. it, una sorta di corazzata digitale con 5-6 milioni di contatti quotidiani, fino a 12 milioni in alcuni periodi della pandemia. Secondo Elisabetta Sgarbi, anima della casa editrice La Nave di Teseo, sorella del noto critico e uomo politico Vittorio, «stiamo realizzando quanto ho sempre desiderato: un festival sempre più aperto e curioso, senza interruzioni, in continua ebollizione, che viaggia, si diffonde e si moltiplica». Un altro segnale di Milano capitale della moda e della cultura secondo il sindaco Sala: «Abbiamo voglia di ricominciare da capo. Tutti insieme troviamo la volontà, la tensione positiva, ieri abbiamo visto l'emozione che ci ha dato la riapertura della Scala. Questo è quello che ci serve, nessuno di noi ha la ricetta magica ma la volontà di tante persone, istituzioni e gruppi di persone di costruire il bene di Milano farà cambiare le sorti di questa città - ha concluso il sindaco - e farà tornare Milano a quello che era, con una pelle un po' diversa, ma che continuerà ad essere una guida per il nostro Paese». Tra gli eventi a Milano: il 28 giugno la lectio di Aldo Cazzullo su Dante; il 29 giugno l’incontro sulla scienza con Giorgio Palù ed Eliana Liotta, e sempre il 29 Hervé Le Tellier con Claudio Magris e Aldo Schiavone; il 30 giugno Anne Boyer con l’immunologo Alberto Mantovani (ricevono il premio Futuro Villa Bogdano 1880); il 1° luglio la lectio di Massimo Cacciari; il 2 luglio Michel Houellebecq, che riceverà il nuovo Premio Fasquelle della Milanesiana in una serata con Edoardo Nesi; e il 12 luglio la lettura di Sandro Veronesi dedicata a Moravia. Oltre a musica, cinema, letteratura, arte, scienza, filosofia la novità di questa edizione è lo sport, di cui si parlerà a Bormio, una delle sedi olimpiche dei Giochi invernali del 2026. Tra gli eventi nelle altre città: a Bassano del Grappa, il 26 giugno, Tahar Ben Jelloun con Amin Maalouf; a Pavia il 9 luglio il Nobel Wole Soyinka con Nicola Lagioia e l’11 il Pulitzer Joby Warrick; ad Ascoli Piceno il 18 luglio il teatro di Antonio Rezza; il 22 luglio a Urbino Patrick McGrath. Tanti i concerti, con artisti come Alice, Tosca, Uto Ughi. E poi le serate di cinema, con il film di Elisabetta Sgarbi sul gruppo degli Extraliscio e l’omaggio a Giuliano Montaldo per i suoi novant’anni. Autore di grandi pellicole come “Sacco e Vanzetti” e “Giordano Bruno”, dopo quasi 20 anni di assenza dal grande schermo, Montaldo è tornato alla regia nel 2008 con “I demoni di San Pietroburgo”, interpretato da Miki Manojlovic, Carolina Crescentini e Roberto Herlitzka. Non solo, tre anni dopo, ha scritto e diretto “L'industriale” con Pierfrancesco Favino e ancora una volta Carolina Crescentini.