Come risaputo, uno degli obiettivi dell’Europa tutta è quella di far risvegliare l’economia del turismo dopo le sofferenze dell’ultimo anno e mezzo. E proprio ieri, in tal senso, è arrivata un’ottima notizia in tal senso. Difatti è stato dato il via libera, da parte dell’Ue in accordo con il Consiglio e il Parlamento di Bruxelles, dell’oramai famoso green pass (certificato Covid Ue digitale) che servirà per poter viaggiare all’interno del vecchio continente. In soldoni, questo certificato proverà l’avvenuta vaccinazione con antidoti esclusivamente approvati dall’Ema oppure la negatività del test. Più che soddisfatta Stella Kiriakides, commissaria Ue alla Salute che tramite twitter ha scritto che è stato fatto “un importante passo verso il ripristino della libera circolazione dei cittadini nella massima sicurezza possibile”. Ma l’Unione europea però deve fare i conti con l’Oms che reputa ancora troppo presto il ritorno ai viaggi quasi come se nulla fosse, affermando che bisogna evitare pericolose “recrudescenze” della malattia. L’Organizzazione mondiale della sanità è preoccupata soprattutto per la diffusione della variante indiana. Così Hans Klug, direttore regionale dell’Oms: “La pandemia non è ancora finita. Una maggiore mobilità e maggiori interazioni possono portare a una maggiore trasmissione della malattia. Quindi di fronte a questa continua minaccia e nuova incertezza, dobbiamo esercitare cautela e ripensare o evitare i viaggi internazionali”. I casi ufficiali settimanali in Europa sono diminuiti di quasi il 60 percento passando da 1,7 milioni di metà aprile ai quasi 685mila della scorsa settimana, con anche i decessi che sono in forte calo.