Sul tema degli appalti la sensazione è che tra governo e sindacati non ci sia unità d’intenti. Basti pensare a due interviste rilasciate dal leader della Lega Matteo Salvini a ‘La stampa’ e dal segretario della Cgil Maurizio Landini a ‘La repubblica’ per capirlo facilmente. Il numero uno del Carroccio ha detto che la “via d'uscita finale su cui stiamo lavorando è l'azzeramento del codice degli appalti e l'utilizzo delle norme europee che sono più veloci e snelle. E io darei ai sindaci i poteri diretti sulle grandi opere”. Il sindacalista invece la pensa diversamente: “La liberalizzazione del subappalto, le gare al massimo ribasso, e poi ci mancava pure l'appalto integrato, quello che affida allo stesso soggetto la progettazione e l'esecuzione dell'opera. Trovo del tutto sbagliato e grave l'orientamento che il governo sembrerebbe prendere con il decreto Semplificazioni. Così si torna indietro di vent'anni, ai tempi del governo Berlusconi e del suo ministro Lunardi. Una scelta indecente. Siamo pronti allo sciopero generale”.