Sente "un peso enorme sulla coscienza" Gabriele Tardini, il manovratore della funivia Stresa-Mottarone, in isolamento nel carcere di Verbania che, durante l'interrogatorio con i Carabinieri, ha fornito la sua versione dei fatti.

L'uomo, che ha ammesso di aver manomesso il freno d'emergenza con il "forchettone", si è giustificato: "Dopo la riapertura del 26 aprile avevamo già fatto due interventi. Ma non erano stati risolutivi, era necessaria ulteriore manutenzione. Tenere i freni scollegati - ha proseguito, dicendosi 'pentito' - permetteva alla funivia di girare. Mai avremmo potuto immaginare che la cima traente potesse spezzarsi": è un incidente che non capita "neppure una volta su un milione".

Ora "prego e faccio i conti con me stesso e faccio i conti con Dio". E' quanto ha affermato agli inquirenti l'uomo, diventato capo servizio dopo 40 anni di lavoro nella società che gestiva l'impianto.