L’Onu prevede che la crisi economica causata dalla pandemia di Covid contribuirà alla disoccupazione globale di oltre 200 milioni di persone il prossimo anno, con le donne e gli operatori giovanili tra i più colpiti. L'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha anche affermato in un nuovo rapporto che sebbene le nazioni del mondo “emergano” dalla crisi sanitaria in corso, “cinque anni di progressi verso l'eliminazione della povertà lavorativa sono stati comunque annullati”.

“Siamo tornati indietro alla grande”, ha affermato il direttore generale dell'ILO Guy Ryder: “La povertà lavorativa è tornata ai livelli del 2015”. Le regioni più colpite nella prima metà del 2021 sono state l'America Latina e i Caraibi, l'Europa e l'Asia centrale, tutte vittime di una ripresa irregolare. Hanno visto perdite stimate di ore lavorative superiori all'otto per cento nel primo trimestre e al sei per cento nel secondo trimestre, molto più alte della media globale (rispettivamente del 4,8 e del 4,4 per cento).

Le donne sono state colpite “in modo sproporzionato” dalla crisi, vedendo un calo dell'occupazione del cinque per cento nel 2020, rispetto al 3,9 per cento degli uomini. Anche l'occupazione giovanile ha continuato a subire la crisi economica, scendendo dell'8,7 per cento nel 2020, rispetto al 3,7 per cento degli adulti. Il calo più pronunciato si è verificato nei paesi a reddito medio, dove le conseguenze di questo ritardo e dell'interruzione della prima esperienza del mercato del lavoro dei giovani “potrebbero durare per anni”, ha avvertito l'ILO.

Le interruzioni legate alla pandemia hanno anche portato “conseguenze catastrofiche” per i due miliardi di lavoratori del settore informale del mondo. Rispetto al 2019, altri 108 milioni di lavoratori in tutto il mondo sono ora classificati come “poveri” o “estremamente poveri”, il che significa che loro e le loro famiglie vivono con l'equivalente di meno di 3,20 dollari a persona al giorno.

“Mentre compaiono segnali di ripresa economica con l'intensificarsi delle campagne di vaccinazione, è probabile che la ripresa sia irregolare e fragile”, ha affermato Ryder, mentre l'ILO prevede che la disoccupazione globale raggiungerà 205 milioni di persone nel 2022, rispetto a 187 milioni del 2019.