di Lucio Fero

A vaccinare l’Italia ci sta pensando il governo Draghi, a predisporre la Pubblica Amministrazione a non sprecare i miliardi del Recovery ci sta pensando il governo Draghi, ad avere davvero la prima rata (23 mld) di questi fondi già d’estate ci sta pensando il governo Draghi, il piano per come spenderli in opere e riforme l’ha predisposto il governo Draghi…Governo Draghi in cui i partiti non strusciano palla.

La chiamano la palla, ogni giorno, più volte al giorno. Si sbracciano, provano scatti, simulano falli subiti, provano a far falli veri. Ma la palla del governo non la strusciano. Quindi fanno altro: giocano alla politica del posizionamento, giocano a chi è più furbo, svelto e bravo nel gioco da tavola che chiamano politica.

A furia di giocarci a questo Monopoli-Risiko-Battaglia navale-Scarabeo mescolati in minestrone che chiamano linea politica, spesso identificano il gioco con la realtà. Ancor più spesso la realtà, specie quella a venire, se la cantano e se la suonano da soli.

Lega e Forza Italia, improvvisa voglia di essere uno e bino - A Lega e Forza Italia (non tutta) è venuta improvvisa voglia di essere una cosa sola (quasi). Non alleati che già lo sono e sono stati da tanto tempo. Ma federati, associati. Come esattamente non importa, importa che possano essere sommati.

Già, la somma che fa il premier? Come il premier, che c’entra il premier? Nella Destra più Centro che dovrebbe, sondaggi e umori e offerta politica alla mano, vincere le prossime elezioni c’è una vecchia regola. Vecchia ma intoccabile o quasi, non  si può toccare la regola altrimenti il Destra-Centro viene giù, la regola è pietra d’angolo. E la regola è: chi prende più voti esprime il premier in caso di vittoria elettorale. 

Con questa regola Salvini viaggiava sul sicuro, viaggiava. La novità è che quando si voterà, se continua così come ora, Fratelli d’Italia potrebbe essere il partito più votato nel Destra-Centro e quindi, se e quando Destra-Centro vincerà, Giorgia Meloni premier di regola e susseguente diritto.

Ma se alla Lega si somma Forza Italia, la somma fa Salvini premier. Lega facciamo 22% dei voti, anche meno. Fratelli d’Italia facciamo 22% dei voti, anche più. Ma Lega più 7% voti (Forza Italia) fa 29% e, fosse anche meno perché non tutti gli elettori di Forza Italia seguirebbero, fa sempre più del 22% di Meloni. Letteralmente ci pensano la notte, soprattutto a come venderla che, se si somma, si fa per l’interesse del paese, del governo, dell’umanità…

Forza Italia, chi glielo fa fare? - Due forze spingono Forza Italia a sommarsi con la Lega, magari diluendosi nella Lega. La prima: l’infinita e incontenibile voglia di un ceto politico ora in Forza Italia, sicuro o quasi di non essere domani rieletto in un partito della dimensioni attuali di Forza Italia. Infinita e incontenibile voglia di che? Di un altro giro, di essere eletti ancora, di essere ancora tra quelli che possono e contano. Quindi mettersi con Salvini è il modo per dar corpo, sostanza e ristoro a questa infinita e incontenibile voglia. La prima.

Berlusconi e il miraggio del Quirinale - La seconda voglia è e contemporaneamente sarebbe la voglia di Silvio Berlusconi di diventare presidente della Repubblica. Voglia indubbia, aspirazione più volte manifestata o lasciata intuire, il supremo riscatto: l’uomo additato ai tempi come il Cavaliere nero della democrazia che diventa Capo dello Stato come riconosciuto presidio di democrazia. Berlusconi l’ha sognato di certo.

C’è però qualcosa di ingeneroso verso di lui nel farglielo sognare ancora, c’è qualcosa di irrispettoso e perfino un po’ crudele nel farglielo ancora sognare. Berlusconi capo dello Stato è un miraggio per vari motivi, politici e non. Eppure questo miraggio lo si alimenta agli occhi del fondatore di Forza Italia come parte del progetto, anzi come risultante della somma tra Lega e Forza Italia.

Berlusconi presidente, Salvini premier…gli altri a che giocano? - Giuseppe Conte gioca un po’ a Complotto! (la caduta del suo governo) e un po’ Sinistra-Centro (la sinistra sarebbe M5S, il centro il Pd). Il Pd gioca a fare la Cgil e soprattutto gioca lo Scarabeo dei diritti: chi ha una nuova parola-categoria da aggiungere sia benvenuto. Per ora son giochi di mimi, son gesti che si fanno al gioco dei film, accenni muti e ammiccanti, gesti di cui l’elettore deve interpretare i significati.

Tutti i giochi hanno però una cosa in comune: dimenticarsi, omettere, far finta che no, neanche per niente…Cosa? Col Recovery Plan l’Italia ha firmato un contratto con la Ue, con i mercati, con la credibilità finanziaria sul pianeta.

Il contratto dice che il sistema socio-economico italiano deve nei prossimi cinque anni  (cioè durante i giochi politici attuali dispiegati) cambiare alcuni suoi connotati (giustizia, fisco, concorrenza, P.A., mercato del lavoro), l’osservanza del contratto non porta consensi elettorali, anzi.

Tutti i giocatori del Monopoli- Risiko-Scarabeo e Scopone scientifico che chiamano politica fanno finta che il contratto non esista. Anzi, quel che è peggio, per loro il contratto non esiste davvero.