Una mostra interattiva 3D virtuale di arte e poesia. E' presentata dall'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles sotto l'egida dei Consolati Generali d'Italia a Los Angeles e Houston e ha come protagonista Lorenzo Marini, direttore creativo, autore e artista. Si chiama 'ALPHATYPE21' e celebra il viaggio artistico del creatore di 'TypeArt'. Un viaggio, come dice lo stesso Marini, di catarsi alla ricerca della 'Parola'. Sono 'lettere liberate' quelle presenti nella mostra dell'artista.

"Los Angeles - ha spiegato - è l'unica città dove posso parlare del mio sviluppo artistico e sentirmi completamente a casa. Qui colore, energia vibrante, apertura mentale e ricerca di innovazione fanno parte della vita quotidiana. Negli ultimi anni sono riuscito a ricostruire il dialogo tra forma e contenuto, attraverso una esplorazione di cartoni animati, pubblicità e il silenzio del bianco. Ho raggiunto il traguardo unendo il mio amore per il futurismo e con lo studio della calligrafia asiatica. Credo che le lettere nascano libere come le persone, sono creature sociali, ma anche individui. E' il momento di celebrare la bellezza geometrica che ne è alla base, lasciando indietro il gregge di tipo alfabetico".

La mostra di Los Angeles racchiude 14 opere che sono un viaggio che parte dal manifesto di Marini per la liberazione delle lettere. E al centro dello spazio espositivo anche una installazione dinamica, un omaggio alle fontane d'Italia dove lo zampillo dell'acqua è sostituito da quelle delle lettere. La mostra virtuale sarà disponibile fino al 29 agosto. Lorenzo Marini è un artista che si muove tra Milano, Los Angeles e New York. Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Venezia e dopo aver ottenuto la laurea in architettura per trent'anni ha lavorato con successo nella pubblicità.

Poi nel 2016 l'illuminazione che l'ha guidato a celebrare le lettere e la loro bellezza, quindi nel 2017 il manifesto della 'liberazione del type' che l'ha trasformato nel fondatore di una nuova forma d'arte. E su questa strada ha cominciato a dedicare un'opera a ogni singola lettera dell'alfabeto, liberandole - ecco il punto centrale - dal loro dovere finora esclusivo di funzione. Nella prima fase, Visual, i dipinti di Marini sono visto come traduzioni di campagne pubblicitarie in arte contemporanea, nella seconda sono anche lette come una rivoluzionaria interpretazione della bellezza pop dell'alfabeto.