La vittoria contro la Spagna dà all’Italia il lasciapassare per la finale degli Europei di calcio e fa esplodere la gioia nelle piazze. In ogni grande città in migliaia sono scesi per le strade ad esultare e festeggiare. A Roma, i tifosi si sono sparsi da piazza del Popolo in tutte le vie del centro al suono di trombette, clacson e caroselli. La Darsena di Milano ha visto un vasto concentramento di persone: numerosi locali si sono attrezzati con schermi all’aperto. Poi Genova, Torino, Napoli, Firenze, Palermo. Bandiere, parrucche e maglie azzurre hanno dipinto le città dei colori che da sempre uniscono gli italiani di ogni regione. Davanti alla Nazionale ogni odio, ogni astio tra Nord e Sud, ogni campanilismo viene dimenticato. Per tutta la durata della partita il Belpaese è unito dal desiderio di veder trionfare la propria squadra. Quest’anno la vittoria è carica di un significato più profondo. Veniamo da sedici lunghi mesi di quarantena, di regole sempre diverse e mutevoli, di bollettini giornalieri di morti e di una gestione complicata dell’emergenza sanitaria. Il Paese è stremato, l’incertezza per il futuro domina i pensieri di migliaia di persone e le voci di una nuova quarantena, per bloccare la diffusione della variante Delta, non aiutano certo a risollevare il morale di un popolo stanco delle restrizioni, dei divieti e della costante paura che il proprio vicino su un mezzo pubblico possa essere infetto. Per una notte, però, è stato tutto dimenticato. Distanziamento sociale, Coronavirus e paura sono passati in secondo piano e la gioia ha preso il controllo della mente e del corpo di tutti coloro che si trovavano davanti a uno schermo. Abbracciarsi, cantare in coro e riempire le piazze, tre cose che i più rispettosi delle regole anti-Covid avranno visto come una gravissima e tragica infrazione, destinata a riportarci nel baratro della quarantena ferrea. Non si accorgono che le persone avevano bisogno di questa vittoria, dopo tutte le sconfitte e le tragedie di questi mesi. Le profonde divisioni che tormentano il nostro Paese si sono acuite con la pandemia e il tessuto sociale ed economico è sull’orlo del collasso. Gli italiani si sono meritati una notte di gioia, di leggerezza e di festeggiamenti. Una notte in cui dimenticare tutto e abbracciarsi, urlando i nomi dei propri idoli e i cori ormai entrati nella tradizione. Adesso, i ragazzi della Nazionale devono prepararsi alla finale. Domenica tutta Italia sarà di nuovo con loro, pronto ad unirsi un’altra volta sotto il tricolore e far sentire il tifo dalle piazze fino a Wembley. Forza Azzurri!